Lo scorso 26 novembre il Ddl Semplificazioni, pensato per snellire la burocrazia amministrativa e agevolare la digitalizzare, è stato approvato in via definitiva dalla Camera dei Deputati. Ciò ha portato molte novità, anche nell'ambito della salute.
Per alcuni pazienti, infatti, è stata allungata la validità delle ricette. Un provvedimento necessario, che tende la mano alle persone affette da patologie croniche. I pazienti cronici, costretti a sottoporsi a terapie costanti, non dovranno più presentarsi ogni mese dal medico per rinnovare la prescrizione. Come sappiamo, infatti, alcune ricette valgono un mese. Grazie al Ddl Semplificazioni, alcune di esse saranno considerate valide per un anno. Chiaramente a fare la differenza è il tipo di patologia.
Il nuovo provvedimento, infatti, dispone che alcune ricette abbiano validità fino a un anno per coloro che soffrono di patologie croniche. Si tratta di una normativa nazionale, che va a modificare il sistema di prescrizione farmaceutica dei cittadini. In questo modo si diminuirà il carico di lavoro del medico (che non dovrà prescrivere ricette ogni mese) e si darà respiro ai cittadini, che non dovranno perdere tempo a fare la fila per chiedere al loro curante una semplice ricetta. In sostanza, sarà il medico curante a indicare nella ricetta il tipo di farmaco, il quantitativo e la posologia per un intero anno, avendo cura di specificare dosaggio giornaliero e modalità di assunzione.
Ma quali sono le patologie che daranno diritto alle "ricette annuali"? Si tratta, ovviamente, di malattie croniche molto conosciute, come ipertensione arteriosa, il diabete mellito di tipo 1 e di tipo 2, le cardiopatie croniche, l'insufficienza cardiaca, le broncopneumopatie croniche ostruttive, l'asma persistente, le dislipidemie. Nel gruppo troviamo anche le patologie che colpiscono la tiroide, l'artrite reumatoide, il lupus, le epilessie, i disturbi psichiatrici, il morbo di Parkinson, le demenze in fase iniziale e intermedia, l'osteoporosi severa, le insufficienze renali croniche, le epatopatie croniche, e le patologie che necessitano di terapia anticoagulante o antiaggregante.
Un ruolo sempre più importante sarà ricoperto dalla figura del farmacista, che dovrà tenere sotto controllo la prescrizione annuale,
trasformandosi in un vero e proprio punto di riferimento per il paziente. Spetterà al farmacista, infatti, segnalare un'eventuale interruzione della terapia da parte del malato, permettendo i dovuti interventi correttivi.