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Furti, ecco i consigli per difendere la casa quando si va in vacanza

Tra il 2021 e il 2022 i furti sono cresciuti del 17,3% mentre le rapine del 14,2%. Più di un’abitazione su tre non ha dispositivi di sicurezza

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Gli italiani sono particolarmente preoccupati da furti e rapine, infatti il 43,1% dei cittadini teme di non essere al sicuro da questa tipologia di reati, lo afferma uno studio Censis. Non si tratta di una mera percezione poiché tra il 2021 e il 2022 le sottrazioni di oggetti mobili sono cresciute del 17,3% mentre i latrocini sono aumentati del 14,2%. Molto spesso, queste violazioni vengono commesse nelle abitazioni, lo confermano i dati Eurispes. Ecco i metodi di sicurezza da utilizzare e il rispettivo incentivo fiscale per il loro acquisto.

Abitazioni indifese

Alcune famiglie hanno scelto di ripararsi da furti e rapine ma più di una su tre, invece, non ha alcuna difesa attraverso i dispositivi adeguati. È un fattore preoccupante specialmente in questo periodo dove i cittadini lasciano le loro dimore per andare in ferie. Un’altra problematica sono le apparecchiature obsolete che possono rendere le abitazioni più appetibili per i malintenzionati che conoscono i classici sistemi di sicurezza e sanno come disattivarli.

I costi

Per quanto riguarda i sistemi di difesa troviamo diverse opzioni. Dalle porte blindate alle inferiate, le prime di ultima generazione, possono costare dai 2.700 a 6mila euro mentre le seconde variano in base alle dimensioni ma non ammontano a meno di 600 euro. È poi necessario utilizzare un buon sistema di allarme che per un appartamento di medie dimensioni, circa 70 metri quadrati, il prezzo va dai 2500 ai 3mila euro con tecnologie di fascia medio-alta. Inoltre anche le telecamere risultano particolarmente utili. Per quanto riguarda i costi, quattro dispositivi di videosorveglianza uniti a un sistema di registrazione ammontano a una cifra tra i 1500 e i 2mila euro che varia in base qualità di definizione del prodotto.

Il bonus

In merito a questa tipologia di sistemi la Legge di Bilancio 2023 ha introdotto la possibilità di usufruire della detrazione fiscale per l’installazione di sistemi di sicurezza. Tramite l’acquisto di un nuovo impianto di allarme o videosorveglianza, oppure cambiando quello che si ha in casa, si potranno recuperare il 50% delle spese sostenute. Il bonus in quesitone è disponibile per tutto il 2024 e consente di sottrarre quanto pagato in dieci quote annuali di uguale importo. Potranno sfruttare completamente la misura esclusivamente le unità immobiliari residenziali, nel caso in cui venga fatto uso promiscuo dell’edificio, ovvero un mix tra abitazione e impresa, il vantaggio fiscale è ridotto al 50%.

I beneficiari

In merito al bonus possono beneficiarne i contribuenti soggetti al pagamento dell’Irpef e non sono previsti limiti di reddito. Chi richiede la misura può essere proprietario dell’immobile, socio di cooperative, imprenditore individuale, detentore di una società semplice in nome collettivo o in accomandita semplice, di un’impresa familiare. La detrazione può anche essere domandata dai proprietari di abitazioni, di unità immobiliari e dai locatari, che svolgono interventi di sicurezza nell’unità immobiliare la quale posseggono o detengono, per l’acquisto, l’installazione o la sostituzione di sistemi di sicurezza per la casa. Un esempio sono gli impianti di allarme, citofoni, saracinesche, porte blindate o sistemi antintrusione.

Il limite massimo di spesa ammonta a 96mila euro.

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