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Ecco le città dove l'inflazione pesa di più

I dati Istat di luglio confermano che il Nord è più colpito. Considerando l’Indice nazionale dei prezzi al consumo, l’inflazione torna ai livelli del mese di aprile del 2022

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L’Indice nazionale dei prezzi al consumo (Nic) è un indice usato dall’Istat, basato su un paniere di prodotti e servizi e utilizzato per misurare l’inflazione dell’intero sistema economico italiano.

Le cifre e le percentuali che riportiamo in questo articolo, elaborate dall’Unione nazionale consumatori sulla scorta dei dati Istat relativi al mese di luglio del 2023, sono dei valori medi di inflazione tendenziale, ossia quella che misura l’indice inflazionistico rapportandolo a due periodi distinti, in questo caso il mese di luglio del 2023 in rapporto allo stesso mese del 2022.

In testa alla classifica c’è Genova, laddove l’inflazione tendenziale è dell’8,2% il che, in denaro sonante, corrisponde a una maggiore spesa di 1.800 euro per una famiglia media, ossia composta da 3-4 persone. A Varese, con un incremento di spesa pari a 1.714 euro annui, l’inflazione è del 6,5% e, subito alle spalle con +6,3%, si situa Milano (1.710 euro l’anno in più per famiglia media). Proseguendo in ordine di maggiori esborsi, Grosseto occupa la quarta posizione in virtù di una spesa aumentata per 1.1691 euro (+7,5%), poi Lodi (1.650 euro, 6,5%), Perugia (1.585, 6,9%) e Siena (1.578, +7%). Le prime dieci posizioni sono completate da Alessandria (1.533 euro, +6,9%) e Lucca (1.533 euro e un tasso di inflazione media del +6,8%). Sul fronte opposto, tra le città meno colpite dall’inflazione tendenziale si trovano Potenza (+3,5%), pari a una maggiore spesa di 691 euro annui per famiglia media e, a seguire, Catanzaro dove è stato registrato il +4,3% (803 euro) e Reggio Calabria il +4,7% (878 euro).

Spostando l’attenzione sulle Regioni e valutando l’inflazione annua, si ottiene che la Liguria sia la più colpita (+7,9%), a seguire l’Umbria (+6,7%) e la Lombardia (+5,8%). In termini economici, la maggiore spesa per la famiglia media ligure è di 1.630 euro l’anno, per la famiglia media umbra è di 1.513 euro l’anno e per quella lombarda è di 1.507 euro.

Rispetto ai primi mesi del 2023, l’inflazione sta frenando. Questo non vuole dire che i prezzi stanno calando ma che stanno aumentando meno velocemente. L’inflazione misurata dall’Istat per il mese di luglio del 2023 è del 5,9% circa (contro il 6,4% di giugno) mentre quella di fondo (al netto dei beni alimentari e di quelli energetici) è del 5,2%. Per trovare valori simili occorre risalire al mese di aprile del 2022.

I valori relativi al mese di agosto, che verranno calcolati dall'Istat in modo provvisorio già durante i primi giorni di settembre, potrebbero contenere indicazioni isteriche, poiché i dati possono essere viziati dai prezzi del periodo vacanziero, con l'aumento dei prezzi dei voli, dei carburanti e dei rincari eventualmente applicati dalle strutture ricettive e dalle attrazioni turistiche in genere.

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