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Italiani a dieta forzata, ecco i prodotti più cari nei primi mesi del 2023

Cala il prezzo del grano, ma cresce quello della pasta. Cipolle aumentano del 134,5%

Inflazione, i prodotti più cari nei primi mesi del 2023

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Inflazione, i prodotti più cari nei primi mesi del 2023

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A marzo per mangiare si è speso il 7,7% in più rispetto al 2022 con il risultato di un carrello della spesa più leggero del 4,9%. Gli alimenti diventano sempre più cari e i consumi diminuiscono, lo conferma il prezzo del latte fresco intero cresciuto del 18,8%. I dati Istat e Assoutenti descrivono uno scenario critico per i consumi alimentari.

L’impennata del vino

Uno dei prodotti che ha subito maggiormente l’impennata dei prezzi è il vino di consumo quotidiano, diverso da quello da invecchiamento. In un anno la bevanda a base di uva ha segnato aumenti che oscillano, in base alla regione di provenienza, tra il 9% e il 18%. La crescita è dovuta ai costi di produzione che riguardano prodotti come i fertilizzanti, le spese di trasporto, il sughero dei tappi e gli imballaggi. L’aumento principale è dovuto alla crescita smisurata del prezzo del vetro, fondamentale per la produzione delle bottiglie.

Pasta e latte

Nelle ultime settimane sono aumentati i consumi di uova e carne di pollo per via del loro prezzo stabile rispetto ad altri alimenti che invece hanno subito una contrazione negli acquisti, tra questi: carne bovina -14%, riso -13%, surgelati - 8,8%, salumi -7%, ortaggi e frutta fresca -5%. Anche la pasta e il latte, due dei prodotti più consumati dagli italiani, hanno subito dei cali di consumo importanti. Spaghetti, maccheroni e farfalle sono aumentati del 17,5% e la pasta in generale ha registrato un calo degli acquisti dell’11%. Un dato interessante sulla produzione del prodotto riguarda l’aumento da 30 a 60 centesimi al chilo dal momento dell'acquisto del grano duro allo stoccaggio e trasformazione in semola.

Per quanto riguarda il latte, nel 2022 c’è stato un aumento da 38 a 58 centesimi al litro, da novembre il latte è in costante calo e a marzo ha registrato un -9% secondo i dati del Milk Market Observatory della Commissione Europea. Al dettaglio i listini sono aumentati, il latte fresco intero è più caro del 18,8%, il parzialmente scremato fresco del 22,6%, il latte conservato del 34,6°%, lo yogurt del 20%, i formaggi freschi del 26,9%, i fusi del 28,9%. I formaggi stagionati registrano una crescita moderata (+8,9%) escluso il pecorino romano che ha registrato una crescita del 31%. Secondo Assoutenti una famiglia tipo di 4 persone arriva a spendere 194 euro all’anno per formaggi, latticini e uova.

I prodotti agricoli

Infine, si registra un calo per quanto riguarda i prodotti che richiedono una minima lavorazione e che non hanno bisogno di trasformazione. Rispetto a febbraio, le melanzane sono meno care del 44,3%, i cavolfiori del 34%, le zucchine del 32,2%, i carciofi del 27,6%, gli spinaci del 23,3%, i broccoli del 21%, le bietole del 19,1% e i peperoni del 15,6%. Il maltempo ha influito sui rincari di alcuni prodotti agricoli come asparagi (+56,1%), cipolle (+40,3%), patate (+14,7%).

Le cipolle in un anno sono addirittura aumentate del 134,5%.

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