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Imu, ecco come funziona il pagamento per la prima rata

Rimangono invariati al 2022 i pagamenti della prima rata dell'Imu di prossima scadenza: ecco cosa c'è da sapere e cosa potrebbe accadere entro la fine dell'anno

Imu, ecco come funziona il pagamento per la prima rata

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Tra le scadenze più importanti del mese di giugno c'è sicuramente il pagamento della prima rata dell'Imu la cui scadenza è fissata per il 16 giugno (la seconda entro il 18 dicembre). Il primo acconto prevede una somma complessiva pari 10 miliardi e mezzo di euro inferiore di 450 milioni rispetto allo scorso anno perché le zone alluvionate di Emilia-Romagna, Toscana e Marche sono esentati dal pagamento che dovranno versare, comunque, entro il prossimo 20 novembre come scrive IlSole24Ore.

Cosa bisogna sapere

L'Imposta municipale sugli immobili avrà le stesse regole dell'anno precedente con uno sconto del 50% sugli edifici che non sono dichiarati agibili: viene come sempre esentata dal pagamento la prima casa a meno che non faccia parte di quelle considerate di pregio. L'Imu sarà quindi versata su immobili affittati o sfitti e seconde case anche da parte di tutte le società che ne possiedono indipendentemente dalla categoria. Un'altra misura già in vigore è la riduzione del 25% di Imu per tutti gli immobili che sono stati affittati con il cosiddetto "canone concordato". Inoltre, i Comuni potranno stabilire liberamente se evitare di far versare questa tassa anche agli anziani o ai disabili che spostano la loro residenza presso strutture dove si trovano ricoverati in maniera permanente ma l'immobile dovrà essere sfitto.

Come si paga

L'acconto Imu si può pgare tramite l'F24 scrivendo i codici corretti dei Comuni nell'apposita sezione: gli esperti spiegano che si dovrà inserire l'importo arrotondato per eccesso o difetto ma non con i decimali di euro: ad esempio, 100,49 diventa 100 euro, 100,51 diventa 101 euro.

Cosa succede con i Comuni

Qualora ci fossero variazioni rispetto al 2023, ogni ente locale dovrà comunicarlo al Mef entro e non il 14 ottobre per la pubblicazione che poi avverrà due settimane dopo: ecco che non sono state ancora presentate, ad esempio, le delibere di numerosi Comuni tra cui Milano, Bologna, Roma, Napoli e Bari. Altrove, invece, i prezzi rimangono invariati rispetto ai prelievi dello scorso anno così da poter versare la vecchia aliquota per quanto riguarda la prima rata e poi conguagliare la seconda.

ll problema, però, è il costo della vita aumentato a causa dell'inflazione e del caro-bollette che potrebbe spingere alcune città italiane ad alzare la pressione fiscale sugli immobili: tra questi c'è proprio l'alluvionata Ravenna che, come spiega il quotidiano economico, ha previsto uno scostamento all'1,06% su capannoni e terreni agricoli.

Per capire quale sarà l'andamento complessivo bisognerà attendere comunque l'autunno ma la sensazione è che eventuali aumenti si avranno laddove le cifre sono rimaste da più tempo sotto i massimi.

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