Passaporto perso all’estero? Guida essenziale per rientrare in Italia

Perdere i documenti durante un viaggio significa affrontare burocrazia, costi imprevisti e rischio di blocchi alle frontiere. Le rappresentanze consolari e l’ETD diventano strumenti decisivi per garantire la continuità degli spostamenti

Passaporto perso all’estero? Guida essenziale per rientrare in Italia
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Per chi viaggia all’estero, per turismo o per lavoro, la perdita del passaporto rappresenta un ostacolo che non riguarda solo la burocrazia, ma può avere conseguenze dirette anche sul piano economico. Biglietti già acquistati, prenotazioni non rimborsabili e impegni professionali possono trasformarsi in costi imprevisti se non si conoscono le procedure corrette per affrontare l’emergenza. Ecco come fare a rientrare nel proprio paese.

Denunciare lo smarrimento

Il primo passo è sempre quello di denunciare lo smarrimento o il furto alle autorità locali. Il verbale rilasciato costituisce un documento indispensabile sia per i controlli alle frontiere sia per eventuali richieste delle compagnie di trasporto. Senza questa attestazione, il rischio è quello di trovarsi bloccati in aeroporto o costretti a rinunciare al viaggio, con inevitabili conseguenze economiche.

Rete consolare

Una volta formalizzata la denuncia, il viaggiatore deve rivolgersi alla rete consolare italiana. Ambasciate e consolati avviano la procedura per il rilascio di un nuovo passaporto, ma nei casi in cui i tempi siano troppo stretti viene messo a disposizione l’Emergency Travel Document (ETD), un documento provvisorio valido solo per un viaggio, solitamente per il rientro in Italia o nel Paese di residenza. L’ETD, dal costo di 1,34 euro oltre a eventuali spese di spedizione, è lo strumento che permette di non perdere voli programmati o di evitare lunghi soggiorni forzati.

Rappresentanza diplomatica

Non in tutti i Paesi esiste una rappresentanza diplomatica italiana, ma la normativa europea garantisce la possibilità di chiedere assistenza anche ai consolati degli altri Stati membri dell’Unione. È un’opzione spesso sottovalutata, ma che si rivela fondamentale soprattutto nelle destinazioni meno frequentate. La documentazione richiesta per l’ETD prevede la denuncia, due fotografie formato tessera, il biglietto di viaggio e la ricevuta del pagamento. I tempi di rilascio possono subire ritardi nei giorni festivi, ma le urgenze vengono trattate con priorità. È bene ricordare che i consolati onorari non sono abilitati al rilascio diretto dell’ETD e che le pratiche vengono gestite dai consolati competenti.

Attenzione a visti e autorizzazioni

Viaggiare senza passaporto è possibile solo in circostanze limitate. All’interno dell’Unione europea e dell’area Schengen la carta d’identità valida per l’espatrio è accettata, e dal 2025 in alcuni aeroporti dell’area Schengen le procedure di imbarco sono state semplificate, con la possibilità di accedere al gate mostrando solo la carta d’imbarco. Questo non elimina tuttavia l’obbligo di avere con sé un documento valido, che resta essenziale per eventuali controlli delle autorità.

Al di fuori dello spazio Schengen, invece, il passaporto resta imprescindibile. Regno Unito, Stati Uniti, Canada, Giappone, Cina e Australia richiedono sempre il documento, spesso accompagnato da visti o autorizzazioni elettroniche, come l’ESTA o l’ETA.

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