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Pensione in cumulo. Come avere un unico assegno a fine carriera

Esiste la possibilità di cumulare i periodi assicurativi con contribuzione versata in più gestioni previdenziali per accedere ad un’unica pensione, senza oneri per l’interessato né passaggio di contributi da una gestione all’altra. Vediamo in cosa consiste e chi ne ha diritto

Ipotesi di modifica del sistema pensionistico
Ipotesi di modifica del sistema pensionistico
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Con un sistema pensionistico in continua evoluzione, quale il nostro, non è facile orientarsi e capire quale sia la forma di trattamento e le tempistiche compatibili rispetto alla propria età e al percorso contributivo, specie se quest’ultimo è stato più eterogeneo rispetto a quello di un lavoratore, pubblico o privato che sia, che ha compiuto una carriera professionale presso un unico ente o azienda. Fra i vari strumenti per poter raggiungere l’ambito traguardo c’è anche la pensione in cumulo.

Che cos’è la pensione in cumulo

La pensione in cumulo consiste nella possibilità di raggruppare i periodi assicurativi con contribuzione versata in più gestioni previdenziali per ottenere il diritto ad un'unica pensione. Ciò non comporta il versamento di oneri a carico dell'interessato né il trasferimento di contributi da una gestione all'altra. Tale meccanismo, in aggiunta alla ricongiunzione e alla totalizzazione, permette di valorizzare la contribuzione mista, ovvero quella contribuzione obbligatoria maturata presso più casse previdenziali, risultato di carriere lavorative discontinue.

La legge di bilancio 2017 ha rivisto in senso più ampio l’area di applicazione del cumulo dei periodi assicurativi già introdotto nel 2013, consentendo al lavoratore di accorpare i periodi assicurativi accreditati presso differenti gestioni, senza oneri a proprio carico, per il riconoscimento di un'unica pensione da erogare in base alle regole di calcolo previste da ciascun fondo e secondo le rispettive retribuzioni di riferimento.

La pensione verrà quindi riconosciuta con il sistema retributivo dove applicabile e, per i periodi posteriori al 1° gennaio 2012, con il sistema contributivo. Per l’individuazione del sistema di calcolo da applicare (retributivo fino al 2011 o al 1995 a seconda che si siano o meno maturati almeno 18 anni di contribuzione al 31 dicembre 1995) bisogna però tener conto dell’anzianità contributiva complessivamente maturata nelle diverse gestioni assicurative.

Chi ne può usufruire

Ad averne diritto i soggetti con contribuzione versata in due o più delle seguenti gestioni previdenziali: Assicurazione generale obbligatoria (Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti e Gestioni Speciali dei Lavoratori Autonomi: commercianti, artigiani, coltivatori diretti); Gestioni esclusive dell’Assicurazione generale obbligatoria; Gestioni sostitutive dell’Assicurazione generale obbligatoria; Gestione separata; Iscritti alle casse professionali.

Quali i requisiti

Il cumulo può essere utilizzato per ottenere la pensione di vecchiaia, indiretta ai superstiti; di inabilità oppure, dal 2017, per ottenere la pensione anticipata. Il cumulo è riconosciuto anche quando siano stati già raggiunti i requisiti per il diritto a pensione in una delle gestioni per le quali è previsto. Ciò però comporta che a esserne interessati siano solo gli assicurati che hanno versato contributi in due o più fra le gestioni dell’Inps, compresa quelle per gli autonomi e la Gestione separata dei collaboratori, e tutti dopo il 1996. O, in alternativa, contributi anteriori al 1996 ma con opzione totale per il calcolo contributivo.

Quanti contributi e di che tipo

Andando più nello specifico, per percorrere l’opzione cumulo, occorre possedere meno di 18 anni di contributi accreditati prima del 1996; 15 anni di contribuzione versati nell’insieme, di cui almeno 5 nel sistema contributivo. Eventuali contributi versati presso le Casse dei liberi professionisti possono essere conteggiati con quelli Inps, ma solo ai fini del diritto alla pensione in cumulo, non per determinarne l’importo, salvo che la Cassa di riferimento abbia deliberato di valorizzare il periodo di contributi versati ad essa col sistema contributivo. Allo stato attuale però, la pensione viene liquidata con il cumulo delle sole gestioni Inps.

Come richiedere la pensione in cumulo

Se siete arrivati alla fine di questo articolo senza sentirvi scoraggiati, pensate di rientrare nelle categorie indicate e di possedere i requisiti richiesti, sul sito dell’Inps è disponibile il modello di liquidazione TE08, dove vengono riportate anche le informazioni relative all’erogazione della prestazione di pensione in cumulo. Se non ve la sentite di fare da soli, potete sempre rivolgervi a un Caf.

In caso non rientraste ancora nei profili indicati, e poiché, come si diceva all’inizio, il nostro sistema previdenziale è in continua evoluzione, tenete presente che, essendo basata sul calcolo contributivo, questa forma di cumulo è destinata a una estensione sempre più ampia nel panorama previdenziale, man mano che i cumuli che utilizzano, anche in parte, il calcolo retributivo, andranno esaurendosi.

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