Previdenza e pensioni

Pensioni, scattano le rivalutazioni: ecco gli aumenti fascia per fascia

A causa dell'inflazione e del recupero sul 2022, le pensioni del prossimo anno saranno più ricche: ecco i nuovi importi e di quanto cresceranno

Pensioni, scattano le rivalutazioni: ecco gli aumenti fascia per fascia

Ci vorranno ancora alcuni mesi ma dal 2024 le pensioni saranno più ricche del 6,2% per l'inflazione dell'anno in corso che vale il 5,4% e il recupero su quanto non ottenuto nel 2022 che vale lo 0,6%: è quanto previsto dal Def (Documento di economia e finanza) per le rivalutazioni previdenziali del prossimo anno.

La spesa pubblica

In questo modo la spesa statale aumenterà fino a 318 miliardi di euro il prossimo anno (erano 297 miliardi nel 2022) continuando a salire pure nel 2024 (340,7 miliardi), dieci miliardi in più anche per il 2025 e nel 2026. Secondo le prime stime, è prevista una rivalutazione dell'85% per gli importi compresi tra 4 e 5 volte il trattamento minimo, il 53% si applicherà alla rivalutazione degli assegni tra 5 e 6 volte il trattamento minimo con lo schema che arriva fino al 32% di rivalutazione sulle pensioni per importi che superano 10 volte il minimo. In mezzo c'è il tasso del 47% tra 6 e 8 volte e il 37% tra 8 e 10 volte il minimo.

I nuovi importi fascia per fascia

Come spiega Money, le pensioni fino a 2.100 euro lordi mensili godranno dell'85% con un aumento netto pari allo 0,68% in più; chi guadagna, invece, mille euro vedrà aumenti di 54 euro lordi mensili che diventano 81 euro lordi per gli importi di 1.500 euro e 108 euro per chi ne guadagna duemila. Da questa quota e fino a 2.500 euro la rivalutazione arriverà fino a quasi 115 euro lordi mensili mentre tornerà a scendere per le pensioni di tremila euro con un incremento di 85 euro al mese. Questi sono gli importi al netto dell'inflazione attuale che rimarranno tali se fino alla fine del 2023 non ci saranno cambiamenti significativi: IlMessaggero ricorda che il prossimo anno la variazione dei prezzi virerà verso il basso fino al 2,6% fino a raggiungere l'1,9% nel 2025.

Cosa succede con Quota 41

Per la riforma del sistema non tramonta affatto la tanto discussa Quota 41 per superare la Legge Fornero: lo ha dichiarato anche il leader della Lega e il vicepremier, Matteo Salvini, durante l'ultimo Consiglio federale. "Il superamento della legge Fornero con obiettivo di quota 41 c’è nel programma della Lega e del governo e sarà legge in questa legislatura", ha sottolineato, rispondendo a chi ha affermato che nel Def non ci sarebbero i soldi "e quindi le nostre riforme non si faranno più. Le scelte e dove mettere lo si decide nella Legge di Bilancio, non nel Def che è una cornice di programmazione e cifre.

E per noi non è cambiato proprio un bel niente, siamo impegnati a fare gradualmente secondo le possibilità tutte le riforme a cui ci siamo imoegnati con gli elettori, a partire da quelle del fisco e delle pensioni", conclude.

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