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Raccolta differenziata, l’Italia continua a sbagliare: anche i piccoli RAEE finiscono nel sacco nero

Nonostante la conoscenza delle regole, sette errori su dieci nascono da convinzioni sbagliate. L’indagine Erion–Ipsos Doxa Italia fotografa un Paese informato, ma poco reattivo: i cittadini chiedono punti di raccolta lungo i percorsi quotidiani e una comunicazione che li accompagni al corretto conferimento

Raccolta differenziata, l’Italia continua a sbagliare: anche i piccoli RAEE finiscono nel sacco nero

Quanti materiali riciclabili finiscono ogni giorno nel sacco nero senza che ce ne rendiamo conto? La risposta, emersa dall’ultima indagine di Erion e Ipsos Doxa Italia, è tanto sorprendente quanto preoccupante: l’Italia conosce le regole della raccolta differenziata, ma inciampa ancora nei gesti più comuni. Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE), ma anche stracci, scarpe, borse, imballaggi e perfino batterie continuano a prendere la strada sbagliata non per mancanza di informazioni, ma per abitudini consolidate e convinzioni errate. Intanto i cittadini chiedono con sempre più forza un sistema che li aiuti davvero: punti di raccolta comodi, accessibili e integrati nelle loro tappe quotidiane. Perché, quando la giusta scelta è a portata di mano, diventa naturale.

L'indagine

L’indagine condotta da Ipsos Doxa Italia per jk,l. mostra infatti come una quota rilevante di materiali riciclabili finisca ancora nell’indifferenziato. In cima alla classifica degli errori compaiono i rifiuti tessili, con percentuali che confermano la difficoltà di uno smaltimento corretto. Subito dietro i piccoli RAEE - dagli spazzolini elettrici ai caricabatterie - e i Rifiuti di Imballaggi, mentre le Batterie esauste registrano numeri più contenuti, ma non trascurabili. Nonostante l’attenzione crescente verso l’ambiente, molti comportamenti sbagliati persistono, evidenziando quanto il tema non sia solo informativo, ma culturale.

La percezione dei cittadini

Il dato più spiazzante arriva però dalla percezione degli stessi cittadini: pur condannando quasi all’unanimità l’abbandono dei rifiuti, il 70% di chi sbaglia conferimento afferma di farlo perché “crede sia giusto”. Una convinzione errata che riguarda soprattutto i prodotti di cui ci si vuole liberare velocemente e che si pensa, in modo intuitivo ma sbagliato, appartengano al sacco nero. Il tessile guida questo fenomeno, seguito dai piccoli RAEE e dagli imballaggi; la situazione è più contenuta per le batterie, anche se non completamente risolta.

L'analisi

A comporre l’analisi sono due studi distinti, ma complementari: una ricerca demoscopica realizzata per Erion da Ipsos Doxa Italia e un approfondimento tecnico-scientifico condotto da Erion sul contenuto dell’indifferenziato. Il quadro che ne emerge è quello di un Paese informato, ma spesso incapace di trasformare la teoria in pratica. Per questo, cresce l’esigenza di un sistema che combini strutture di raccolta realmente accessibili e una comunicazione che guidi all’azione in modo immediato. Andrea Fluttero, Presidente di Erion Compliance Organization, ha ricordato il ruolo fondamentale della cittadinanza: “Il cittadino è un alleato fondamentale per una corretta raccolta differenziata”. Nell’approfondire il quadro ha aggiunto: "I risultati ci mostrano che il cittadino è un alleato che chiede condizioni abilitanti per fare una corretta raccolta differenziata", evidenziando la necessità di “Aumentare la conoscenza operativa e ridurre la sfiducia del cittadino nel sistema”, insieme allo sviluppo di soluzioni tecnologiche adeguate. Fluttero ha insistito su un punto chiave: “Servono infrastrutture vicine e visibili, campagne mirate e ripetute che chiudano sempre con indicazioni concrete. La comunicazione non si limita a informare: abilita il gesto corretto, riduce gli errori e rafforza il senso civico".

Il divario tra conoscenza e pratica

Il divario tra conoscenza e pratica emerge anche analizzando le quantità che continuano a finire nell’indifferenziato. Nonostante il 92% conosca l’obbligo di raccogliere correttamente le Batterie esauste, l’86% i RAEE, il 77% gli imballaggi e il 71% il tessile, la realtà dei conferimenti racconta altro: batterie, piccoli RAEE e tessili vengono ancora smaltiti erroneamente in grandi quantità. È anche per questo che molti cittadini chiedono contenitori e punti di raccolta facilmente raggiungibili: il 40% considera comodo il ritiro “uno contro zero” nei negozi per i RAEE (il servizio che permette di restituire gratuitamente qualunque RAEE - fino a 25 cm - in tutti i grandi rivenditori di elettronica), quasi la metà preferisce i supermercati per le batterie, mentre per il tessile i luoghi dello shopping - centri commerciali, supermercati e negozi - risultano l’opzione ideale.

L'importanza della comunicazione

Il ruolo della comunicazione è determinante. I messaggi che includono un invito all’azione mostrano un’efficacia maggiore, migliorando la conoscenza dei comportamenti corretti, riducendo gli errori e rafforzando la sensibilità verso i comportamenti errati. In questa direzione lavora Erion WEEE, il Consorzio del Sistema Erion dedicato alla gestione dei RAEE Domestici, da anni impegnato nella promozione di iniziative di sensibilizzazione e informazione sulla raccolta differenziata dei rifiuti elettrici ed elettronici.

Tra i progetti più importanti spiccano Materia Viva, il docufilm che ha portato in oltre 80 tappe in tutta Italia, ma anche nelle scuole e nelle piazze italiane, la tematica della gestione dei RAEE; e la provocatoria campagna stampa e digital “Se te ne fotti sei fottuto” per mezzo della quale, Erion WEEE, continua a ricordare ai cittadini che conferire correttamente i rifiuti elettronici non è solo una buona abitudine, ma soprattutto un gesto compiuto per il bene di tutti.

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