La sfida dei prestiti alle pmi

La politica ha fatto la propria parte mentre c'è chi, per mille distrazioni e per una malintesa concezione del ruolo, ha disatteso e continua a disattendere l'attività di erogare prestiti

La sfida dei prestiti alle pmi
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Ma su cosa i banchieri dovrebbero concentrare l'attenzione e dunque l'attività? Secondo ragionevolezza la risposta dovrebbe essere scontata: sull'erogazione del credito. La realtà dice che le cose non stanno propriamente così. L'erogazione del credito a imprese, a quelle di più ridotte dimensioni (il problema non tocca le realtà cosiddette grandi) e alle famiglie normali, è perlomeno deficitario. E non da oggi. Sta scritto nella storia del Belpaese.

Il ministro Giorgetti, intervenuto all'assemblea dell'Abi, si è rammaricato di questo deficit di attenzione. Ha detto: «L'economia non cresce grazie al risparmio in sé, ma quando viene raccolto per essere prestato e investito». Con questo governo i numeri dell'economia italiana sono buoni e questo avrebbe dovuto motivare le banche a svolgere con premura e fiducia l'attività che, per natura, le caratterizza. Ovviamente non sta accadendo. Ingrate a dir poco. E allora il ministro dell'Economia ha avuto gioco facile nel ricordare come gli eccezionali rendimenti riconosciuti agli azionisti sono stati possibili anche se non soprattutto «grazie alle garanzie pubbliche prestate in occasione del Covid». E che purtroppo , non si sa perché , continuano!

Dunque, almeno in questo caso la politica ha fatto la propria parte mentre c'è chi, per mille distrazioni e per una malintesa concezione del ruolo, ha disatteso e continua a disattendere l'attività di erogare prestiti. La questione impatta in misura determinante sull'attività delle pmi. Per questo ramo della nostra economia reale l'accesso al credito è sempre stato un percorso assai irto di difficoltà. Le banche le ritengono sempre e comunque soggetti a rischio. Affette da nanismo. Il che appartiene a una visione miope delle cose se pensiamo che quel mondo rappresenta la spina dorsale dell'italica economia.

Le pmi devono investire per essere competitive sul mercato interno e le piazze internazionali, ma gli istituti di credito non possono voltarsi dall'altra parte e ignorare che il rischio d'impresa è nelle cose e merita di essere sostenuto.

info@pompeolocatelli.it

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