
Manca poco (la data è mercoledì 15 ottobre) e in alcune regioni italiane la manopola dei riscaldamenti tornerà a girare vista la stagione autunnale che avanza. Non sono buone, però, le notizie per quanto riguarda la spesa media prevista per ogni famiglia nella stagione in arrivo e di poco superiore a mille euro (per l'esattezza 1.024 euro) secondo le stime di Facile.it.
Come risparmiare in bolletta
Questo prezzo, però, può essere senz'altro abbassato adottando alcuni accorgimenti per mantenere sì l'ambiente caldo ma senza sprecare né gas né denaro. Ad esempio, gli esperti affermano che basta soltanto abbassare il termostato di un solo grado e il risparmio in bolletta sarà pari a circa 100 euro. Un altro accorgimento riguarda la durata dell'accensione dei riscaldamenti: ridurla anche soltanto di un'ora al giorno consente risparmi superiori ai 30 euro. Importante dotarsi di valvole termostatiche grazie alle quali si possono ridurre gli sprechi come il riscaldamento, a vuoto, di alcuni ambienti. Molto importante la manutenzione delle caldaie: quelle più efficienti consentono notevole risparmi ma soprattutto si evitano rischi per la sicurezza. Infine, risparmi sulla bolletta del gas (fino al 20%) si possono ottenere con lavori strutturali quali cappotto termico, sostituzione degli infissi e isolamento del tetto.
Quale fornitore scegliere
Un buon risparmio sui consumi dipende anche da quali tariffe si scelgono: il mercato libero, infatti, ha tantissimi venditori con differenze di prezzo sostanziali tra l'uno e l'altro come ha specificato Facile.it con differenza di spesa anche di 310 euro (e del 34%) soltanto per i riscaldamenti domestici. "Per l'attivazione di un nuovo contratto di fornitura occorrono tra i 15 e i 60 giorni, pertanto questo è il periodo ideale per confrontare le offerte sul mercato libero e valutare un possibile cambio di fornitura in vista della stagione invernale", spiegano gli esperti di Facile.it. "Ricordiamo che il passaggio è gratuito e non comporta una interruzione di fornitura".
Attenzione alle multe
La legge stabilisce anche le temperatura dei termostati: 18°C (con una tolleranza fino a 20°C) per tutti gli edifici dedicati ad attività industriali o artigianali; 20°C (con una tolleranza fino a 22°C) per tutti gli altri edifici tra cui gli ambienti domestici. I sindaci, con una propria ordinanza, possono ampliare o ridurre i periodi annuali di esercizio e la durata giornaliera di attivazione degli impianti oltre a stabilire riduzioni di temperatura massima consentita.
In egual modo, anche ogni condominio può deliberare liberamente regole diverse ma senza eccedere i limiti imposti dalla normativa nazionale. Chi non osserva le disposizioni rischia multe salate da un minimo di 500 euro a un massimo di tremila euro, cui possono aggiungersi altre multe previste dai Comuni fino a 800 euro.