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Sostituzione caldaia: come farlo con i bonus. Ecco tutte le soluzioni

Questa operazione può rientrare in diverse agevolazioni fiscali, che spaziano dalla sostituzione del singolo apparecchio a interventi sull’intero impianto, ottenendo un risparmio di almeno il 50%. Ecco le varie opzioni

Sostituzione caldaia: come farlo con i bonus. Ecco tutte le soluzioni
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Con l’avvicinarsi dell'inverno in molti si trovano a decidere di cambiare caldaia, soluzione che può portare un risparmio in bolletta fino al 30%. Per chi si stesse apprestando all’acquisto, è bene sapere che sono ancora disponibili diversi incentivi, a cominciare proprio dal Bonus caldaia, applicabili anche in caso di interventi più ampi. Vediamo quali.

Criteri di applicazione

Sono diverse le agevolazioni fiscali accessibili da quanti decidano di sostituire la vecchia caldaia con una più efficiente, in grado di garantire un risparmio energetico, applicate con diverse percentuali, in base alla tipologia di lavoro effettuato: si va dalla detrazione al 50% delle spese per l’installazione di una caldaia a condensazione (che abbia efficienza media stagionale che appartenga almeno alla classe energetica A), all’agevolazione sul 65% delle spese (sostituzione della caldaia con un modello in classe A o superiore, installazione di strumenti evoluti di termoregolazione), alla detrazione al 90% delle spese, aderendo al Superbonus. In caso di abitazione unifamiliare, è possibile accedere a quest’ultimo solo con quoziente familiare reddituale al di sotto dei 15.000 euro. Esaminiamo ora le varie opzioni nel dettaglio.

Bonus caldaia

Destinato a tutti coloro che acquistino impianti di climatizzazione invernale o dotati di caldaie a condensazione, di classe A o superiore, questo incentivo rientra nel gruppo degli ecobonus e permette una detrazione del 50% delle spese sostenute. Contestualmente dev’essere prevista la messa a punto del sistema di distribuzione che, oltre a garantire migliori prestazioni energetiche, consenta di ridurre l’inquinamento atmosferico. Si può richiedere entro il 31 dicembre 2024, per le spese relative alla sostituzione della vecchia caldaia, e comprende anche le spese per lo smontaggio e il montaggio.

Così come altri incentivi previsti per l’edilizia, il Bonus caldaia si può richiedere limitatamente al rispetto di alcuni criteri specifici. Indispensabile anche procedere al tracciamento delle spese: solo nel caso in cui le spese per i lavori siano documentate tramite pagamento tracciabile (cioè tramite carte, bancomat, o bonifici bancari), è possibile effettuare la richiesta, mentre è escluso l’utilizzo del contante. Non sono previsti limiti in base all’Isee del richiedente, ma l’immobile deve essere accatastato o in corso di accatastamento, l’impianto di riscaldamento da sostituire deve essere presente, anche se non per forza attivo, tutti i tributi relativi all’immobile devono risultare regolarmente corrisposti.

Chi può richiederlo e quali i requisiti

Il Bonus caldaia può essere richiesto da proprietari di immobili in cui vengano eseguiti lavori di sostituzione di una vecchia caldaia, o installata una caldaia di nuova generazione. Possono farne domanda anche altri soggetti che abbiano un diritto reale sull’immobile, come gli inquilini in caso di immobile in locazione, previa comunicazione dei lavori avvenuti all’Enea. Secondo quanto previsto dalla Legge 296/2006, per richiedere questo bonus è necessario possedere alcuni requisiti preliminari e che sussistano determinate condizioni, quali:

sostituzione totale o parziale di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione, con efficienza energetica stagionale per il riscaldamento d’ambiente maggiore del 90%, corrispondente al valore minimo della classe A prevista dal regolamento UE n. 811/2013;

sostituzione integrale o parziale di impianti di climatizzazione invernale con impianti provvisti di caldaie a condensazione e installazione contestuale di sistemi di termoregolazione evoluti, appartenenti alle classi V, VI o VIII (che approfondiamo più avanti) secondo quanto stabilito della comunicazione 2014/C 207/02 della Commissione Europea;

sostituzione parziale o integrale di impianti di climatizzazione invernale con impianti forniti di generatori d’aria calda a condensazione.

Come effettuare la richiesta

La richiesta per il Bonus caldaia può essere effettuata entro 90 giorni dall’esecuzione dell’intervento. Nella documentazione da presentare al Caf o al commercialista devono essere presenti l’ammontare delle spese sostenute, le caratteristiche dell’impianto realizzato, i bonifici, le fatture e le asseverazioni. L’incentivo dovrà essere richiesto all’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (cioè l’Enea). A seguire, le altre tipologie di incentivo.

Bonus ristrutturazioni al 50%

Il Bonus ristrutturazioni prevede una detrazione per l'acquisto della caldaia pari al 50%. Qui si può usufruire della detrazione fiscale anche se se ne sceglie una senza sistema evoluto di termoregolazione, in abbinamento al Bonus mobili, in caso di acquisto di mobili all’interno di una ristrutturazione. Il requisito richiesto è che la caldaia sia almeno di classe A. Il limite massimo di spesa è fissato al 96.000 euro per le spese effettuate e la ripartizione delle quote è annuale, distribuita su dieci anni.

Ecobonus al 65%

Con questa opzione, per poter beneficiare della detrazione fiscale del 65% sull’acquisto e installazione di caldaie a condensazione che siano almeno di classe energetica A, andranno installati anche dei sistemi di termoregolazione evoluti di Classe V (come un termostato d’ambiente modulante, o che varii la temperatura dell’acqua basandosi su quella ambientale), Classe VI (centralina di termoregolazione o sensore ambientale, che calcoli la temperatura dell’acqua basandosi sia sulla temperatura interna che su quella esterna), Classe VIII (centralina di controllo ambientale con più sensori).

Conto termico

Il Conto termico è uno strumento volto a incentivare l’efficienza energetica e la produzione di energia termica da fonti rinnovabili, offrendo incentivi finanziari che vanno dal 40% al 65% della spesa sostenuta per interventi specifici di risparmio energetico, come la sostituzione di impianti di climatizzazione invernali già esistenti con impianti a pompa di calore, l’installazione di impianti solari termici per la produzione di acqua calda sanitaria (che possono anche non essere integrati con l’impianto di riscaldamento), o ancora, la sostituzione di scaldacqua elettrici con impianti a pompa di calore. Il beneficio viene erogato direttamente su conto corrente entro due mesi dall’accettazione della richiesta. Per gli importi pari o inferiori a 5.000 euro, il pagamento avviene in un’unica soluzione, per cifre superiori vengono stabiliti dai due ai cinque pagamenti dilazionati. Gli incentivi previsti dal Conto termico non sono cumulabili con le agevolazioni fiscali previste dal Superbonus e altre forme di incentivazione statale, ma solo con altri contributi non statali. Le condizioni di cumulabilità sono riportate nelle Regole Applicative redatte dal GSE (Gestore Servizi Energetici).

Superbonus al 90%

Per poter ottenere tale agevolazione, la sostituzione della caldaia deve prevedere un aumento di almeno due classi di efficienza energetica per l’immobile, o rientrare in un progetto mirato all’incremento di efficienza energetica. Prima di procedere, è necessaria l’asseverazione di un progettista per la certificazione del miglioramento delle classi, oltre a una vasta e approfondita documentazione per la richiesta. La sostituzione della caldaia deve avvenire con un modello a condensazione di Classe A. Il Superbonus 90% è particolarmente consigliabile in caso di lavori di riqualificazione energetica che coinvolgano l’intero condominio: la sola sostituzione della caldaia, infatti, non consente l’avanzamento di due classi energetiche.

Sostituzione dell'impianto di climatizzazione

Soastituendo l'impianto di climatizzazione, utilizzabile anche per generare calore, sono almeno 3 le agevolazioni fiscali da prendere in considerazione, e cioè il Bonus casa previsto per le ristrutturazioni edilizie, l'Ecobonus per gli interventi di riqualificazione energetica, il Superbonus 90%.

Documentazione necessaria e caratteristiche

Per beneficiare delle detrazioni fiscali si deve comunicare all’Enea la data di fine dei lavori, la spesa sostenuta e le caratteristiche dell’impianto. Occorre poi possedere alcuni documenti specifici da consegnare ad un consulente fiscale, o un Caf, per la presentazione della dichiarazione dei redditi, che sono: certificato di asseverazione rilasciato da un ingegnere o un geometra, documento che riporta l’indice di riscaldamento energetico relativo alla stagione invernale, che deve attestarsi sui livelli definiti dalla legge, nonché i livelli di trasmittanza termica precedenti e successivi all’intervento;

certificazione dei produttori relativi a caldaie e valvole termostatiche; fatture di tutte le spese sostenute;

ricevute dei bonifici con causale, dicitura specifica del bonus a cui si accede e riferimento normativo, codice fiscale di chi lo effettua, e partita IVA (o codice fiscale) della ditta destinataria del pagamento; ricevuta della trasmissione della documentazione a Enea, o ricevuta della raccomandata; schede tecniche ed eventuale documentazione supplementare, firmata sia dal tecnico che dal cliente.

Ricordiamo che dal 17 febbraio 2023, per effetto del “Decreto Cessioni”, per queste agevolazioni (Conto termico escluso) non è più possibile avvalersi di sconto in fattura o cessione del credito.

Dunque, per tutti gli interventi o contratti a partire da quella data, l'unica possibilità di utilizzo è il loro inserimento nella dichiarazione dei redditi, per portarle in detrazione.

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