
Spotify aumenta i prezzi. Dal mese di settembre il piano Premium individuale passerà da 10,99 a 11,99 euro al mese. Restano invece, almeno per ora, invariati gli altri pacchetti: il Premium Duo a 14,99 euro, il Premium Famiglia a 17,99 euro e il Premium Studente a 5,99 euro. Si tratta di un aumento di un euro che coinvolgerà milioni di utenti in Italia e in Europa, oltre che in Asia meridionale, Medio Oriente, Africa, America Latina e nell’area Asia-Pacifico. Per ora la modifica riguarda soltanto l’abbonamento singolo, mentre restano invariati i piani Duo, Famiglia e Studente. Tuttavia, secondo indiscrezioni di mercato, anche queste formule potrebbero subire aggiornamenti nei prossimi mesi.
Le motivazioni del rincaro
La società giustifica il rincaro con la necessità di investire nello sviluppo della piattaforma e nell’arricchimento dei contenuti. Nei prossimi mesi, infatti, saranno introdotte nuove funzionalità che vanno dalla personalizzazione delle playlist alla maggiore qualità audio, dal contrasto ai contenuti generati dall’Intelligenza artificiale all’ampliamento del catalogo di podcast e audiolibri. È in fase di progettazione anche un abbonamento speciale dedicato ai cosiddetti “superfan”, che consentirà un rapporto più diretto con gli artisti preferiti.
La strategia aziendale
Alex Norström, co-presidente e chief business officer di Spotify, ha spiegato in un’intervista al Financial Times che i rincari sono ormai parte integrante della strategia dell’azienda, dopo anni in cui i prezzi erano stati mantenuti fermi per favorire l’espansione della base utenti. Proprio grazie alla combinazione tra aumento delle tariffe e riduzione dei costi, Spotify aveva chiuso il 2024 con il suo primo utile annuale. La reazione della Borsa all’annuncio è stata immediata. Il titolo Spotify ha guadagnato oltre il sei per cento nelle contrattazioni pre-market a Wall Street, confermando la fiducia degli investitori nella nuova strategia. Nonostante il peso di una tassa straordinaria da 116 milioni di euro, le azioni del gruppo restano in crescita di circa il 50% dall’inizio del 2025.
I numeri
Sul fronte dei numeri, la piattaforma continua a mostrare una base di utenti in aumento, con 276 milioni di abbonati paganti, in crescita del dodici per cento su base annua, e quasi 700 milioni di utenti attivi mensili.
Resta da capire se i rincari, pur limitati, non finiranno per spingere una parte degli abbonati verso servizi concorrenti come Apple Music, YouTube Music o Amazon Music, che mantengono tariffe simili e un’offerta altrettanto ampia.