È online su NoiPA l’importo della mensilità di gennaio 2026 per docenti e personale ATA, sia di ruolo sia con contratto annuale o fino al termine delle attività didattiche. La busta paga non evidenzia variazioni dell’ultimo minuto e, per ora, non riporta arretrati. Attenzione però a un elemento che incide sul netto: nel primo mese dell'anno non si applicano le addizionali regionali e comunali, che ripartiranno da marzo 2026.
Chi riguarda e come controllare l'importo
La consultazione riguarda docenti e ATA a tempo indeterminato e a tempo determinato con contratto al 31 agosto o al 30 giugno 2026. L’importo visualizzato, al momento, rispecchia quello “ordinario” della mensilità, in base agli scaglioni di anzianità di servizio: nessuna sorpresa, dunque, sul piano delle voci stipendiali standard. Per controllare l’importo è necessario accedere all’area riservata di NoiPA e andare nella sezione “Stipendiali”. Qui l’anno va aggiornato manualmente selezionando “2026”, poi si procede con “Consultazione pagamenti”, dove compare l’importo della mensilità.
Quando compariranno le cifre nette
Le lavorazioni per gli stipendi di gennaio 2026 risultano avviate in anticipo: la macchina NoiPA è partita lunedì 29 dicembre 2025, invece del 30 dicembre inizialmente previsto. L’obiettivo è evitare rallentamenti legati al fine settimana e alle festività ravvicinate (1° e 6 gennaio), così da rendere più lineare l’elaborazione delle buste paga. In base alle tempistiche tipiche NoiPA e a quanto osservato negli anni precedenti, gli importi netti potrebbero risultare visibili già dal 31 dicembre 2025 oppure tra il 1° e il 3 gennaio 2026, man mano che si completano le prime elaborazioni. La consultazione resta sempre la stessa: area riservata, “Stipendiali”, “Consultazione pagamenti”.
Esigibilità il 23 gennaio 2026 e arretrati
L’anticipo dell’emissione non cambia la sostanza sul calendario dei pagamenti: per l’emissione ordinaria la data di esigibilità resta fissata al 23 gennaio 2026, come da prassi per gli stipendi gestiti tramite NoiPA. Gennaio è spesso un mese “anomalo” sul netto per un motivo semplice: non vengono applicate le addizionali regionali e comunali, che riprendono a marzo 2026. È un dettaglio che può far sembrare la busta paga più generosa rispetto ai mesi immediatamente precedenti, anche a parità di lordo. Sul fronte arretrati, al momento non risultano caricamenti. La firma definitiva del Contratto 2022/24 è arrivata il 23 dicembre e la finestra tecnica utile per inserire gli arretrati nella lavorazione di gennaio è stata troppo stretta. Non è però esclusa un’emissione speciale che, in un secondo momento, possa gestire pagamenti separati.
Nessuna novità fiscale immediata e le tempistiche
Lo stipendio di gennaio 2026 risulta calcolato secondo la normativa vigente a fine 2025. Specifichiamo che non vengono applicate “in corsa” eventuali novità legate alla Legge di Bilancio 2026, anche perché l’emissione parte prima dell’approvazione definitiva. Se dovessero esserci benefici o correttivi, il recupero passerebbe dai conguagli successivi, a partire da febbraio 2026.
Le lavorazioni seguono un percorso standard: emissione ordinaria per il personale a tempo indeterminato, emissione urgente per arretrati sbloccati dalle RTS, emissione speciale per il personale a tempo determinato (supplenti). La chiusura delle elaborazioni è attesa indicativamente entro il 9 gennaio 2026, con tempi che possono variare in base alla tipologia di contratto.