Tabulati telefonici, arriva la stretta dell'Ue. Ecco quando non si possono utilizzare

L’utilizzo dei database è lecito per punire gravi reati. Secondo la sentenza della Corte di Giustizia dell’Ue è fondamentale salvaguardare la privacy dei soggetti in questione

Tabulati telefonici, arriva la stretta dell'Ue. Ecco quando non si possono utilizzare
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Lo stop all’utilizzo dei tabulati telefonici è lecito per perseguire reati gravi, ma questi non possono essere usati per punire illeciti di minore gravità. La Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha quindi applicato delle restrizioni per quando riguarda il database in questione. Ecco tutte le novità della sentenza europea.

La sentenza

La sentenza del 7 settembre 2023 della Corte di Giustizia Europea spiega che per gli illeciti disciplinari o amministrativi non possono essere utilizzati i tabulati telefonici. La decisione è contenuta nella causa C-162/22 e le restrizioni in merito ai database in questione riguardano la tutela della riservatezza dei soggetti interessati. Nello specifico la novità deriva dal rispetto della direttiva Ue 2002/58 che riguarda il trattamento dei dati personali e la tutela della vita privata nell’ambito delle comunicazioni elettroniche.

La vicenda

Il caso specifico che ha scatenato il tutto riguarda un procuratore lituano il quale ha ricevuto una sanzione disciplinare di rimozione dalle sue funzioni. Il soggetto in questione ha fornito in maniera illecita delle informazioni a un indagato e al suo avvocato durante alcune chiamate telefoniche. Questo illecito è stato confermato tramite i dati inoltrati dagli erogatori dei servizi delle comunicazioni elettroniche. A questo proposito il procuratore lituano ha contestato l'utilizzo dei tabulati telefonici poiché si tratta di un abuso ingiustificato in merito ai diritti fondamentali delle persone tutelati dalla direttiva 2002/58.

La spiegazione

La sentenza spiega che dev’essere salvaguardata la privacy delle persone e un’eventuale consultazione dei tabulati in questione deve essere ammissibile e giustificabile per la tutela della sicurezza nazionale e per il contrasto di gravi reati. La direttiva contesta l’utilizzo nei confronti delle indagini amministrative riguardanti gli illeciti disciplinari o condotte di natura corruttiva nel servizio pubblico, dei dati relativi a comunicazioni elettroniche conservati dai fornitori di servizi di comunicazione elettronica e messi a disposizione delle autorità penali per contrastare la criminalità grave.

Il principio di proporzionalità

In generale seguendo il principio di proporzionalità, i diritti fondamentali possono essere non rispettati solo nel caso in

cui sia necessario contrastare la grave criminalità e prevenire le minacce alla sicurezza pubblica. Secondo questo principio, le misure dell'Unione Europea devono essere idonee e necessarie a conseguire il fine desiderato.

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