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Ferrari, Santero, Moscato ma non solo: ecco i 5 vini spumante per il brindisi delle feste

Immancabile nei giorni di festa, anche questo particolare tipo di vino presenta alcune caratteristiche che possono aiutarci a determinarne la qualità, anche in rapporto al prezzo. Ecco quali

I 5 migliori vini spumante del supermercato per il brindisi delle feste
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Protagonista delle feste, lo spumante arriva spesso, soprattutto in questo periodo, a conclusione di cenone o pranzo di Natale o Capodanno, accompagnando il dolce, e fregiandosi di diritto del titolo di “re dei brindisi”. Ma perché si chiama così? Come viene prodotto? Scopriamolo insieme, per poi arrivare alla nostra classifica dei primi cinque spumanti presenti nei supermercati.

Come nasce e origine del nome

Lo spumante è un vino caratterizzato da bollicine, dovute alla presenza di anidride carbonica, che generano quell’effervescenza classica, variabile da prodotto a prodotto. Il suo particolare nome deriva dal fatto che, all’apertura della bottiglia, si produce della spuma, dovuta proprio alla presenza di anidride carbonica, immessa in autoclave o generatasi durante la fermentazione. Due i principali metodi di produzione: champenoise, cioè quello classico in cui entra in gioco la rifermentazione in bottiglia, e charmat, in cui la seconda fermentazione avviene in autoclave. Esistono anche altre modalità, come ad esempio nei vini spumante gassificati, che non sono però naturali, poiché l’anidride carbonica viene aggiunta manualmente.

Dagli antichi romani ad oggi

Le origini della spumantizzazione del vino, cioè il processo di vinificazione da cui si ottengono vini dotati di effervescenza, si fanno risalire già agli antichi romani. Diverse infatti le testimonianze di spumanti fatti rifermentare in anfora, citati anche da Virgilio, Plinio il Vecchio e Properzio nei loro scritti. Vini ottenuti, comunque, con tecniche rudimentali, molto distanti dallo spumante che conosciamo e consumiamo oggi.

Bisognerà però aspettare la fine del 1700 in Francia e la seconda metà 1800 in Italia per il moderno spumante metodo classico, perfezionati grazie agli studi sulle fermentazioni del chimico francese Pasteur. L’invenzione del metodo champenoise, viene convenzionalmente attribuita al monaco benedettino francese Dom Pierre Pérignon. È invece attribuito al farmacista e chimico piemontese Carlo Gancia il primo moderno spumante metodo classico in Italia. Dopo gli studi in Francia, Gancia decise di dare vita al primo spumante italiano in grado di competere con i prestigiosi Champagne d’Oltralpe. Nacque così nel 1865 il primo Spumante Metodo Classico Italiano, prodotto da uve moscato.

Ma la storia va avanti. Nel 1902 Giulio Ferrari comincia a produrre spumanti metodo classico in Trentino, mentre già a partire dal 1912 i vini spumanti dell’Oltrepò Pavese vengono esportati a New York dalla Società Vinicola Italiana di Casteggio. Nel 1961 sarà Berlucchi a realizzare la prima bottiglia di spumante metodo classico Franciacorta provincia di Brescia. Nel 1993 il Trento spumante ottiene la denominazione Trento DOC Spumante, seguito nel 1995 dal Franciacorta, che ottiene la prestigiosa denominazione Franciacorta DOCG. Nel 2007, l'Oltrepò Pavese riceve la menzione Oltrepò Pavese Metodo Classico DOCG. A partire dal 2011, vengono riconosciute ulteriori denominazioni per gli spumanti Metodo Classico italiani, come Monti Lessini DOC in Veneto e Alta Langa DOCG in Piemonte.

Per riconoscere uno spumante di qualità

Ecco alcuni piccoli suggerimenti per verificare la qualità di uno spumante. Prima di tutto, si deve osservare il colore (anche se dall’esterno risulta abbastanza difficile, per via del vetro delle bottiglie, o dei rivestimenti decorativi, in alcuni casi particolarmente “invadenti”): in caso di colorazione gialla, si tratta di uno spumante giovane, con una gradazione alcolica intorno ai 12 gradi. Attenzione poi alla trasparenza: se lo spumante si presenta ambrato od opaco, vuol dire che è mancata la giusta conservazione, dunque il sapore potrebbe non essere al meglio. Quanto all'aroma, deve risultare fruttato, con una nota floreale, diversamente è lecito chiedersi se si stia bevendo un prodotto di qualità. Bollicine: più ce ne sono, più lo spumante è valido e pregiato. Se ve ne fossero troppo poche, si sta bevendo uno spumante vecchio. Ancora, il perlage, cioè la persistenza delle bolle: se scompaiono subito, la qualità dello spumante è pessima.

Ultima, ma non ultima, la persistenza della spuma, cioè la sua durata prima di disperdersi: più tempo impiega per scomparire, maggiore sarà la qualità del vino. Si tenga presente che secondo i sommelier più esperti, nei migliori spumanti questo elemento dovrebbe impiegare più di dieci minuti per scomparire.

La classifica

Esaminati storia e caratteristiche richieste ad un prodotto di qualità, passiamo alla nostra Top Five degli spumanti (redatta in base al rapporto qualità prezzo ed elaborando i dati di varie fonti), disponibili nelle maggiori catene della grande distribuzione; abbiamo preso come riferimento la fascia fra i 5 e i 20 euro e privilegiato produzioni Made in Italy. L’indicazione del prezzo si intende di massima e potrebbe essere soggetta a variazioni a seconda del circuito di vendita.

Ferrari Brut Trento DOC: ottenuto da sole uve Chardonnay, che nascono tra le montagne del Trentino, si distingue per il carattere fermo e deciso e il prezzo medio, in grado di soddisfare gli amanti delle bollicine. Le uve selezionate per la produzione vengono sottoposte a una maturazione su lieviti per 24 mesi. Gradazione alcolica 12.5% vol, bottiglia da 75 cl, da 16,60 euro.

Berlucchi Cuvée Imperiale Franciacorta DOCG Brut: prodotto nella regione della Franciacorta, principalmente da uve Chardonnay (90%) e Pinot Nero (10%). Spremitura soffice e progressiva dei grappoli con frazionamento dei mosti; seconda fermentazione in bottiglia e successivo affinamento a contatto con i propri lieviti per almeno 18 mesi. Gusto pieno, nota fruttata e acidula. Gradazione alcolica12.5% vol, bottiglia da 75 cl da 14,99 euro.

Santero 958 spumante extra dry 75 cl bottiglia pop art in astuccio: ottenuto da vitigni a bacca bianca, spumantizzazione secondo il metodo charmat. Dolcezza controbilanciata da spiccata aromaticità. Gradazione alcolica 11,5% vol, bottiglia da 75 cl da 11,90 (con astuccio), solo bottiglia da 8,55 euro.

Sant'Orsola Glera Spumante Cuvèe Millesimato Magnum "Il Re della Festa": il vitigno utilizzato per la produzione di questo spumante è il glera, il gusto è secco e fresco, con un carattere delicatamente fruttato. Confezione in formato Magnum e cover in neoprene in omaggio. Gradazione alcolica 11% vol Bottiglia da 150 cl da 9,30 euro.

Valdo Moscato: vino spumante dolce, dalle Colline marchigiane. Il Moscato è un antico vitigno, il cui nome deriva dal termine "muscum" (muschio), le cui uve dal caratteristico aroma si prestano bene sia all'appassimento che alla spumantizzazione. Pressatura soffice, in autoclave 3 mesi, in bottiglia almeno 2 mesi. Particolarmente adatto al consumo durante il dessert.

Gradazione alcolica 7% vol, bottiglia da 75 cl, da 6,99 euro.

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