Il primo Centro integrato di via in Italia è nato qui. Lintuizione di un gruppo di commercianti che hanno sfruttato un fondo della Comunità europea di cui in Regione Liguria, ai tempi, neanche sapevano dellesistenza.
A Certosa i fondi dellUe, tra il 1999 ed il 2001 hanno permesso di ricostruire un quartiere intero. Marciapiedi, arredi urbani, condutture fognarie, asfalto sulle strade sono stati rifatti. La rivoluzione di un rione che voleva proiettarsi verso il nuovo millenio. Ci avevano creduto i 120 esercenti che contribuirono con un somma di circa mezzo miliardo di vecchie lire alla realizzazione dellopera. Ci avevano creduto, forse, anche gli amministratori di Comune e Regione.
A distanza di qualche anno, però, limmagine di Certosa si è ridimensionata. Mattonelle dissestate, panchine divelte, tognolini spartitraffico abbattuti e mai sostituiti, zone pedonali invase dalle auto. Niente funziona come dovrebbe. Pensare che lo «spot Certosa» venne utilizzato anche dallex presidente della Regione Giancarlo Mori che, nella campagna elettorale del 2000, venne ad inaugurare insieme a Massimiliano Costa un pezzo di una via su cui i lavori non erano neanche ultimati. Tanto per far vedere che bisognava tagliare un nastro.
Ma durante quella progettazione qualcosa non ha funzionato al meglio. Tanto che in molti chiedono di correre ai ripari. A partire proprio dal consorzio «Civ Mille passi a Certosa» guidato da Nico Ivaldi, che sta tentando di rilanciare il quartiere: «I problemi sono tanti, la fortuna è che Certosa ha una popolazione molto vasta e viva- racconta- . Ci sarebbero le potenzialità per tornare ad essere un centro di interesse per lintera città, dobbiamo ricordarci che il metrò si può prendere in entrambi i sensi di marcia». Il problema sembra essere linefficienza degli interventi di Amiu ed Aster che non aiutano il consorzio a tenere fede agli impegni presi: «Noi commercianti non possiamo gestire ogni cosa- ricorda-. Mancano degli interventi per sostituire la pavimentazione danneggiata e quel pizzico di lavoro in più per avere delle strade pulite». Altro problema il mancato rispetto delle vie pedonalizzate: «Andrebbero fatte rispettare seriamente, a partire da noi commercianti che spesso facciamo transitare da lì i furgoni per lo scarico merce». Sul problema anche lintervento del consigliere municipale di An Alessio Bevilacqua che chiede «il rispetto delle limitazioni della circolazione».
Ci si muove anche sul fronte sicurezza. Qualche mese fa una serie di rapine nei negozi avevano creato allarme. Ora la situazione è tornata alla normalità e i commercianti si sono tassati per avere un sistema di videosorveglianza per le vie del quartiere.
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