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La classifica in letargo autunnale

La classifica in letargo autunnale
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La classifica rallenta ancora, in termini di venduto. Nessuno passa la soglia, psicologica e non solo, delle 10mila copie. E anche per quanto riguarda i sorpassi e le novità si va verso la calma piatta e la stabilità.

In vetta resta stabile Ken Follett con il suo Le armi della luce (Mondadori) che ferma l'asticella a 9mila e novecentotrentuno copie. Decisamente buona la tenuta di questo bestseller internazionale che è il quinto capitolo della saga dei Kingsbridge.

A inseguire Follett a breve distanza è una delle scrittrici più lette dal pubblico femminile: Sveva Casati Modignani. La vita è bella, nonostante (Sperling & Kupfer) arriva a 9mila seicentocinquantatré copie. Anche in questo caso siamo di fronte ad una saga di cui La vita è bella, nonostante è il quarto capitolo. E lo zoccolo duro delle lettrici sta dimostrando di essere affezionato al ciclo iniziato con Festa di famiglia.

Nessun movimento anche al terzo posto dove continua a permanere, saldo come un manipolo di legionari di Cesare Augusto, il saggio di Aldo Cazzullo: Quando eravamo i padroni del mondo. Roma: l'impero infinito (HarperCollins Italia). Questa settimana sono 7mila e seicentoventicinque i nuovi lettori. La prova provata che la storia antica, se raccontata in modo divulgativo paga sempre.

Come del resto la mitologia. Lo dimostra il buon successo in classifica di Alessandro D'Avenia che, con l'aiuto del sempre ricco d'inganni Ulisse, si avventura sino al quarto posto. Resisti, cuore.

L'Odissea e l'arte di essere mortali (Mondadori) vende 5mila e seicentosettantuno copie. Sono davvero tante per un saggio e dimostrano che certi temi se raccontati con il piglio giusto continuano a parlare al presente e soprattutto ai giovani.

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