Madrid - I sacerdoti brasiliani hanno deciso di inviare una petizione al Vaticano per chiedere una revisione della legge canonica che li obbliga al celibato. Lo scrive oggi il quotidiano spagnolo El Pais, secondo cui la decisione è contenuta nel documento finale del dodicesimo "Incontro nazionale dei sacerdoti", terminato martedì scorso nel monastrero di Itaici, nello Stato di San Paolo. La petizione sarà inviata alla Congregazione per il Clero, presieduta proprio dal cardinale brasiliano Claudio Hummes, ex arcivescovo di San Paolo. In pratica i preti brasiliani chiedono che ci siano due tipi di sacredozio: uno celibatario, per chi prende i voti di castità in ordini e congregazioni religiose, e uno senza obbligo di celibato, riservato a persone sposate ordinate dai vescovi perché ritenute degne. Una misura quest’ultima che aiuterebbe anche a reintegrare nella Chiesa i presti "spretati" per essersi uniti in matrimonio.
Parla un vescovo Secondo un vescovo citato dal quotidiano spagnolo, ma che ha chiesto l’anonimato, "in Brasile - dove ogni anno il cattolicesimo perde un milione di fedeli a vantaggio delle chiese protestanti, più aperte - già da tempo vengono ordinati sacerdoti laici sposati. Roma lo sa, ma finora ha preteso che non si parli in pubblico di questa realtà". I preti brasiliani chiedono anche, nella loro lettera, che il Papa modifichi in senso più democratico il sistema di nomina dei vescovi e che permetta a chi ha divorziato, ma si è rifatto una famiglia di prendere i sacramenti, cosa ora proibita formalmente.
Anche se, pure su questo punto, la Chiesa carioca (18.685 sacerdoti per 9.222 parrocchie e 269 diocesi) è già "avanti" nei fatti rispetto al Vaticano, e in genere non nega i sacramenti a questi fedeli, quando ne facciano richiesta.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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