Lallarme ambientale si sta incrociando, da qualche anno, allemergenza economica e sociale di alcune aree del mondo che non riescono a uscire dal sottosviluppo. Al G8 che si apre oggi in Scozia, le considerazioni politiche, economiche e ambientali cercheranno una prima sintesi in quanto, in agenda, cè il problema degli aiuti allAfrica, la cui arretratezza, nonostante qualche segnale di sviluppo, costituisce una realtà ormai insopportabile non solo per ragioni etiche e umanitarie ma anche di logica economica; ma accanto a esso cè il tema delle variazioni climatiche che, non avendo rispetto né per confini geografici né per regimi politici, potrebbero in tempi medi provocare sconvolgimenti più gravi delle stesse guerre. Ma sui reali effetti dei mutamenti climatici indotti dallattività umana è aperta una disputa tra gli esperti con riflessi non disinteressati di tipo politico. Nelle seguenti domande e risposte si cercherà di chiarire qualche punto maggiormente conteso.
APerché il G8 si occupa del surriscaldamento terrestre?
Il G8,cui prendono parte i capi di Stato e di governo di Stati Uniti, Cina, Russia, Francia, Regno Unito, Germania, Italia e Canada, rappresentando le principali economie industrializzate del mondo, sono consapevoli che dalle loro decisioni dipende non solo lo sviluppo del pianeta, ma anche la salvaguardia delle sue condizioni ottimali. Poiché da tempo si registra un aumento della temperatura media terrestre, con conseguenze allarmanti sul clima e sullambiente, il G8 che questanno si svolge in Scozia, ha posto la questione del clima terrestre al centro della sua agenda insieme ai modi per dare consistenza allo sviluppo del continente africano.
BChe cosè il surriscaldamento globale e quali sono i suoi effetti?
È laumento della temperatura media della Terra. Nel XX secolo, è salita di 0,6º C e gli esperti prevedono che nei prossimi 100 anni sia destinata a salire da un minimo di 1,4° a un massimo di 5,8°. Inevitabili le conseguenze sul clima con effetti quali linnalzamento del livello del mare, lerosione delle coste, uragani e inondazioni in alcune aree della Terra e ondate di caldo e siccità in altre. Soprattutto le grandi metropoli costiere in tutti i continenti sarebbero cancellate. Senza contare che alcuni dei cambiamenti già avviati potrebbero essere irreversibili.
CCosè il Protocollo di Kyoto?
Il 10 dicembre 1997 oltre 160 Paesi hanno adottato il Protocollo di Kyoto che prevede una riduzione delle emissioni inquinanti di gas serra del 5,2% rispetto a quelle del 1990 entro il 2008-2012. Il 16 febbraio 2005 il Trattato è entrato in vigore, dopo aver raggiunto la quota minima di ratifica di 55 nazioni che producono almeno il 55% delle emissioni di gas serra (condizione raggiunta nellottobre 2004 grazie alla ratifica della Russia). Tra i Paesi che non lhanno ratificato gli Stati Uniti, che sono i principali inquinatori, con il 36,1% di gas, seguiti da Cina, Russia, Giappone, India e Germania) e lAustralia. Sono 141 i Paesi ad avere ratificato il Trattato, tra questi tutti gli Stati dellUe.
DPerché gli Stati Uniti non vogliono firmare?
Gli Stati Uniti avevano aderito al Protocollo, ma nel 2001 hanno ritirato la loro adesione perché ritengono che i vincoli del Trattato danneggino la loro economia e che la riduzione prevista sia solo simbolica, non realmente efficace per lambiente. Alla vigilia del Vertice del G8, il presidente George Bush ha spiegato che esistono «modi migliori» per conciliare la crescita economica con la salvaguardia dellambiente, puntando sulle nuove tecnologie per sfruttare energie rinnovabili e pulite (come ad esempio la ricerca sullidrogeno), il che consentirebbe anche di allentare la dipendenza dalle fonti di energia fossili (a cominciare dal petrolio). Peraltro, gli Usa contestano la mancata ratifica di paesi emergenti come Cina e India che più di tutti sfruttano impianti a carbone altamente inquinanti e dispendiosi.
EChi sono i nemici del pianeta?
I gas condannati dal Protocollo di Kyoto e oggetto del piano di riduzione sono lanidride carbonica, rilasciata dalle industrie, soprattutto quelle di trasformazione e produzione energetica, e dagli scappamenti delle auto; il metano, emesso dal settore agricolo, soprattutto dalle deiezioni animali ma anche dalle discariche dei rifiuti; il protossido di azoto, anchesso proveniente dallagricoltura, dal settore energetico e dai trasporti; il perfluorocarburo, una sostanza usata per la refrigerazione; lidrofluorocarburo, utilizzato per refrigerazione e condizionamento; lesafluoruro di zolfo, un prodotto chimico usato nelle industrie.
FCome sta il pianeta?
Per alcuni la Terra gode di buona salute, per altri è sullorlo del collasso. Alcuni esperti ritengono che rispetto a 50 anni fa il pianeta è più verde, il buco nellozono è diminuito e che il livello dei mari si è innalzato solo di pochi millimetri, ben al di sotto dei 20 cm profetizzati. Daltra parte, il Panel intergovernativo sui cambiamenti climatici (Ipcc) ha rilevato che il caldo registrato dal 1980 in poi non ha precedenti in 2000 anni. Inoltre, il 1° luglio scorso, il Wwf ha lanciato lallarme sul surriscaldamento del Mar Mediterraneo che ha gravi ripercussioni sullagricoltura e sullindustria del turismo. Ed è di pochi giorni fa lultimo rapporto dellAccademia delle Scienze americana che conferma che leffetto serra esiste e che il surriscaldamento climatico va aggravandosi.
GTutta colpa delluomo?
Anche su questo punto i pareri sono discordanti. La posizione dominante è che lattività umana (industrie, trasporti, dispendi energetici) e il conseguente inquinamento del pianeta siano la causa principale dei cambiamenti climatici in corso, e in particolare del surriscaldamento della Terra. I cosiddetti revisionisti climatici sostengono invece che la mano delluomo non abbia grande responsabilità sui cambiamenti atmosferici, che sono determinati da cause molto più complesse, tra cui lattività vulcanica, nubi e raggi infrarossi e il Sole, la cui attività sarebbe responsabile delle polveri sottili. Tra i revisionisti molti sono scettici nei confronti dellefficacia del Protocollo di Kyoto.
HQuali sono le conseguenze per la salute delluomo?
Il 22 giugno lOrganizzazione mondiale della Sanità ha pubblicato gli ultimi dati sullincidenza dellinquinamento atmosferico sulla salute delluomo: sono 39.000 i morti allanno, 106 al giorno, a causa dello smog proveniente dalle auto, dalle industrie, dalle centrali elettriche. In media i cittadini europei vivono 8 mesi e mezzo in meno a causa delle cosiddette polveri sottili, una miscela di particelle solide e liquide microscopiche che si formano nei processi di trasformazione dellenergia e che attaccano i nostri polmoni.
IQual è limpegno dellUnione Europea?
Fin dagli anni 70 linquinamento atmosferico ha rappresentato una delle maggiori questioni politiche dellUnione Europea. A Kyoto lUe promise di ridurre le emissioni di biossido di zolfo del 50% rispetto ai livelli del 1990 entro il 2010 e le emissioni di ammoniaca del 30% rispetto ai livelli del 1990. Tuttavia, dal 2000 le emissioni di anidride carbonica nellUnione a 15 sono aumentate, e per il 2030 si prevede un aumento del 14% rispetto al livello del 1990. Eppure, il rispetto degli obiettivi del Protocollo comporterebbe per lEuropa benefici non solo ambientali ma anche economici, con un risparmio di 6,6 miliardi di euro allanno per le spese legate al controllo e alla riduzione dell'inquinamento.
JRispetto ambientale: serve più impegno?
Secondo il Wwf, tra gli 8 paesi più industrializzati, gli Usa sono allultimo posto nella lotta contro linquinamento, mentre i Paesi più virtuosi sono Francia, Germania e Regno Unito. Italia, Giappone, Canada e Russia seguono con un distacco notevole.
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