La coca con i punti del pieno benzina

Aveva trovato un sistema infallibile per vivacizzare la solita «fidelizzazione» clienti attraverso i punti-regalo. Bollini si, ma alla cocaina. L’innovazione non è stata però compresa dai carabinieri che l’hanno costretto a cessare entrambe le attività, di benzinaio e spacciatore.
I militari della compagnia Porta Magenta, diretti dal capitano Vittorio Stingo e dal tenente Egidio Lardo, da tempo avevano sentore come nella loro zona fosse aumentato il giro di droga. Senza però identificare il nuovo pusher. Fino a quando hanno fermato un noto consumatore con tessera Tamoil in mano nonostante fosse a piedi. Scoprendo così come i bollini fossero stati sostituiti da foglietti di alluminio piegati con dentro mezzo grammo di cocaina.
Il tossicomane si è «bevuto» il fornitore e il benzinaio di via delle Ande subito messo sotto sorveglianza. Così i carabinieri hanno potuto notare il suo rigoglioso giro di clienti. Molti dei quali andavano a fare rifornimento... a piedi. Dopo averne fermati cinque, tutti con bollini «rinforzati», hanno fatto irruzione nel chiosco trovando un etto tra cocaina, marijuna e hashish.

In manette Ciro Grifa, 50 anni, e Simone Abate, 27, suo dipendente in entrambe le attività. Coscienziosamente il benzinaio teneva contabilità «separate»: due portafogli a soffietto, uno per i ricavi dei carburanti e uno per quelli degli stupefacenti. In quest’ultimo già a mezzogiorno aveva infilato 650 euro.

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