Cocco Bill contro la guerra. Anche i fumetti protestano

In esposizione le strisce del personaggio di Jacovitti. Bona: "Nonostante lo sfratto, il museo è vivissimo"

Cocco Bill contro la guerra. Anche i fumetti protestano
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Dopo l'esposizione a Prato, la mostra «Cocco Bill contro la guerra!», a cura di Silvia Jacovitti e Alessandro Santi, arriva anche a Milano. WOW Spazio Fumetto, da sabato al primo giugno, dedica un omaggio all'arte di Benito Jacovitti. Nel corso della mostra, a ingresso libero, sarà anche avviata una raccolta fondi destinata alle cliniche di Emergency a Gaza.

Luigi Bona, direttore del Museo, dichiara «Nonostante l'incertezza che grava sul futuro del nostro museo a causa del mancato rinnovo della concessione degli spazi da parte del Comune di Milano, non ci fermiamo, soprattutto davanti agli orrori della guerra: questa mostra, che porta nella nostra biblioteca le tavole originali del grande Jacovitti, è l'ennesima dimostrazione che il nostro spazio è quanto mai vivo e attivissimo». Un po' di storia, del fumetto.

Nel 1957 Benito Jacovitti, uno dei più grandi artisti del fumetto italiano, crea Cocco Bill sulle pagine del «Giorno dei Ragazzi», supplemento gratuito del giovedì del quotidiano Il Giorno. Gran bevitore di camomilla, Bill è un cowboy dalla mira infallibile, tanto che i lettori gli hanno sempre visto fare con le pistole le cose più incredibili. Con vocazione a fare il castigamatti, Cocco Bill è sempre coinvolto in storie che passano in rassegna situazioni e personaggi tipici del vecchio West, calato da Jacovitti nel mondo surreale che gli è proprio, non solo riempiendo le vignette con salumi e lische di pesce, pesci volanti e piedi che sbucano dal terreno, i suoi «marchi di fabbrica». L'autore esplora e demolisce via via tutti i luoghi comuni mitizzati dal cinema, i suoi soldati sudisti parlano in napoletano stretto, i saloon sono di tanto in tanto chiusi «per imminente sparatoria», le mandrie camminano lentamente da un capo all'altro della prateria con i fianchi delle vacche «riservati alla pubblicità». L'immancabile innamorata dell'eroe si chiama Osusanna Ailoviù, mentre pistoleros cattivissimi e indiani simpaticoni (come gli indimenticabili Apaciònes) formano una galleria di tipi straordinari. Accanto all'eroe c'è sempre il suo fedele cavallo, il simpatico Trottalemme: non è un semplice animale (quando nitrisce fa «hippihaiè-hippiahiò»), ma anche un vero e proprio coprotagonista della serie. Pubblicato in seguito anche sul «Corriere dei Piccoli», sul «Corriere dei Ragazzi» e, dal 1987, su «Il Giornalino», il personaggio continua a essere pubblicato anche dopo la scomparsa di Jac (nel 1997), affidato a Luca Salvagno.

In esposizione oltre venti preziose tavole originali di Benito Jacovitti, tratte dalle storie più classiche e famose di Cocco Bill, a partire dalla tavola di apertura della primissima avventura del 1957, senza dimenticare altri personaggi indimenticabili di Jacovitti, come Pippo, Pertica e

Palla, Mandrago, Tom Ficcanaso, Oreste il guastafeste, Zorry Kid, Giuseppe. In mostra anche una delle opere più vecchie, «I tre re», rimasto inedito nel 1941, fino ad arrivare al Diario Jacovitti a tema musicale del 1984.

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