Code e zero controlli, lo Sportello Unico fa acqua

L’assessore Pillitteri: «Siamo ancora in rodaggio Entro i primi mesi del 2008 risolveremo tutto»

Code e zero controlli, lo Sportello Unico fa acqua

«Nella nuova sede di via Larga, i milanesi potranno sbrigare contestualmente alle pratiche del Protocollo Generale altre operazioni. Tutto ciò, nella direzione di una semplificazione del rapporto tra cittadini e Amministrazione». Virgolettato - datato febbraio 2007 - dell’assessore ai Servizi civici e semplificazione Stefano Pillitteri, all’indomani dell’inaugurazione dello sportello unico integrato «Milano semplice». Ebbene, a sette mesi dall’apertura, prelevare documenti dal nuovo sportello di via Larga è diventato più semplice di quanto si pensi. Leggere per credere.
Entriamo nel salone di via Larga e prendiamo il nostro numerino: ci tocca il 74 e il funzionario di turno ha appena chiamato allo sportello il 66. Davanti a noi ci sono otto persone e ci mettiamo fiduciosamente in attesa. Passano più di venti minuti e la coda ha fatto solamente due scatti in avanti. Troppo poco. Decidiamo, così, di passare al «fai da te». Durante l’attesa notiamo che ogni qualvolta il funzionario allo sportello deve consegnare una pratica, si alza, attraversa l’intero salone, entra in un ufficio poco distante e ne esce con una cartella in mano. Lo imitiamo: usciamo dal salone e ci dirigiamo indisturbati verso l’entrata di quello che presumiamo essere l’archivio del palazzo. Ora solamente una porta ci separa da atti di tribunale, cartelle esattoriali e quant’altro. Porta, tra l’altro, del tutto incustodita e - incredibilmente - aperta. Entriamo. Davanti a noi una stanzone di circa 100 metri quadrati dove, lungo i muri, troviamo accatastati circa 200 scatoloni. Bingo. Afferriamo una scatola e usciamo indisturbati dallo stanzone alla ricerca di un posto lontano da occhi indiscreti dove verificare il contenuto del nostro «tesoro». Un cartello che corre lungo una scalinata fa al caso nostro: «Divieto d’acceso al pubblico». Scendiamo una rampa di scale e apriamo la scatola, dove troviamo più di 300 cartelle esattoriali. Non ci spingiamo oltre. Riponiamo accuratamente il tutto e riportiamo la scatola negli archivi. Ma non siamo ancora soddisfatti: cerchiamo così un funzionario che possa spiegarci come questo sia potuto accadere.
«Da quando hanno trasferito in via Larga i nostri uffici - spiega Fabrizia Rosi, dirigente Csa, nonché collaboratrice amministrativa all’interno dello sportello unico - i problemi sono aumentati: i tempi di gestione di una pratica allo sportello (depositi di atti di tribunale, notifiche dei messi comunali, notifiche dei Vigili di Milano, pratiche del Giudice di Pace e cartelle esattoriali) sono pressoché raddoppiati: almeno dieci minuti per ogni cittadino. Se prima avevamo l’archivio a portata di mano, ora dobbiamo spostarci in un altro stanzone dove le pratiche sono ammassate in più di duecento scatoloni. Senza dimenticare che gli archivi sono del tutto incustoditi: situazione che avevamo, invano, denunciato da tempo». Incredulità anche per Roberto Miglio, delegato sindacale Rsu: «Si parla tanto di massimi sistemi di sicurezza - afferma - e poi si verificano queste situazioni: qualche funzionario dovrebbe risponderne».
Risposta che non tarda ad arrivare, per voce dello stesso assessore Stefano Pillitteri. «È normale che quando ci sono delle profonde riorganizzazioni, come in questo caso, di conseguenza sorgano dei problemi logistici. Meglio, però, che i problemi emergano in questa fase di rodaggio, piuttosto che a lavori ultimati».

Dichiarazioni di grande onestà, alle quali sicuramente seguiranno fatti concreti. «Puntiamo a risolvere i problemi evidenziati - spiega -, se non entro la fine dell’anno, almeno entro i primi mesi del 2008». Nel frattempo, aspettiamo. Rispettando il nostro turno.

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