Avevano già il nome di battaglia «la baby gang di corso XXII Marzo», zona dove abitavano e dove «andavano a caccia». Le «prede» erano coetanei a cui rubacchiare soldi, cellulare, motorini, non esitando a ricorrere a violenza (un escamotage decisamente sproporzionato rispetto al bottino) in caso di un accenno di resistenza. Come pochi giorni fa, quando hanno rotto il naso a un 20enne, che guarirà in ben 60 giorni. Ma laltro giorno i primi due razziatori, di 17 e 18 anni, sono finiti in galera. Ora è caccia agli altri complici, almeno altri cinque o sei ragazzotti. Uno dei quali sarebbe già stato identificato e in procinto di finire in cella.
Il branco era solito ritrovarsi, insieme ai due arrestati, entrambi residenti in zona corso XXII Marzo, al Mc Donalds di piazza V Giornate. Dove spadroneggiavano angariando i coetanei. Un mese fa avevano derubato del telefonino una coetanea. Lo scorso novembre avevano rapinato uno studente dopo averlo colpito al viso. A giugno avevano rapinato a un coetaneo lo scooter, del quale poi aveva chiesto il «riscatto». Lultima aggressione, quella che ha poi fatto scattare le manette, era avvenuta l11 gennaio scorso alle 23.
A essere aggredito e derubato del cellulare Gabriele L., 20 anni, studente universitario della Bocconi. I due, dopo avergli sottratto il telefono lo hanno preso a pugni in viso tanto da spaccargli il setto nasale. Il ragazzo venne ricoverato al Policlinico, operato e giudicato guaribile in due mesi, Ed era stato grazie a quel telefonino che gli inquirenti sono riusciti a mettersi sulle tracce dei giovani rapinatori.
Inoltre, lo studente della Bocconi avrebbe riconosciuto uno dei rapinatori, il 17enne, nelle foto segnaletiche mostrategli dagli agenti. Il giovane era stato riconosciuto come lautore della rapina con riscatto dello scooter. E, come detto, la baby gang avrebbe agito il 29 novembre, spaccando il naso a uno studente del liceo per poi derubarlo del cappellino.
I componenti della baby gang, appartengono a famiglie «normali» e abitano in zona. Tanto che le vittime sarebbero state in grado di riconoscere anche un ragazzo di 16 anni, ora in fase di identificazione.
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