(...) Il grande sconfitto appare lex sindaco di Bologna Sergio Cofferati da qualche mese trasferitosi a Genova dove «tiene famiglia», e da giugno europarlamentare del Pd. Guidava la mozione Franceschini e chi lo ha candidato pensava di poter vincere facile contando sul successo ottenuto dal segretario storico della Cgil alle europee, convinto che sarebbe stato in grado di vincere anche se avesse prevalso la mozione Bersani: «Non poteva essere così - puntualizza Cofferati, spiegando le ragioni di un sconfitta-. Lelettorato delle primarie si è dimostrato coerente e non avvezzo al voto disgiunto: hanno prevalso Bersani e Basso perché espressioni della stessa mozione. Perché ho perso? Perché la proposta di Bersani è stata più gradita e forse su di me ha pesato il fatto che molti pensassero che il mio ruolo di membro del parlamento europeo potesse essere incompatibile con la carica di segretario».
Batosta alle primarie, ma il «Coffe» vuole ripartire proprio da qui. Da questo strumento di democrazia interna al partito. Adesso le vuole per tutto, ci manca solo che le chieda per lamministrazione del suo nuovo condominio. «Faccio salvo solo Burlando, il partito in vista delle regionali dovrebbe convocare iscritti e simpatizzanti per scegliere i candidati al consiglio regionale. E il listino. Anche il listino del presidente devessere scelto con primarie di coalizione». Così il candidato della mozione Franceschini vorrebbe che la segreteria regionale indicasse una rosa di nomi superiore a quella dei candidati reali e che la gente si esprimesse su quali devono entrare in lista con la possibilità di inserire nuovi nomi. Per il listino, invece, si dovrebbero indicare le quote di membri che ogni partito ha a disposizione e su quel numero indicare i candidati delle varie liste. Sarà questa la prossima battaglia genovese di Cofferati che ha una richiesta specifica per Claudio Burlando: «Dovrebbe scrivere un programma di pochi punti ma chiari e sottoporlo a tutti i partiti di cui ha interesse dallUdc a Rifondazione - spiega leuronorevole -. Saranno poi i partiti a decidere se starci o meno».
Ieri dal Pd è uscito il senatore Claudio Gustavino, nei prossimi giorni cè chi teme nuove defezioni. Cofferati ostenta ottimismo, «secondo me non esce nessuno», «cè chi parla di Massimiliano Costa pronto a fare le valigie», «Quello chiedetelo a lui».
Il vincitore è Lorenzo Basso, 33 anni, che dedica il successo «alle migliaia di volontari che in questi mesi hanno speso il loro tempo e il loro impegno per rendere possibile lo straordinario risultato».
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