È veramente arrabbiato Colin Powell. L'ex segretario di Stato americano che nel febbraio 2003 tenne un discorso alle Nazioni Unite per sostenere che l'Iraq di Saddam Hussein nascondeva armi batteriologiche vuole che la Cia e il Pentagono ne rispondano per lui. L'informatore Rafid Ahmed Alwan al Janabi, alias Curveball, ha infatti ammesso due giorni fa di essersi inventato tutto: voleva far cadere il regime di Saddam, dal quale era fuggito nel 1995 riparando in America, a qualunque costo. E ora Powell se la prende con la Cia e sostiene che i servizi segreti avrebbero dovuto sapere «da anni» che Curveball era «totalmente inaffidabile». La questione - ha detto Powell al giornale britannico The Guardian - dovrebbe essere posta alla Cia e alla Dia (l'agenzia di intelligence del Pentagono, n.d.a.), sul perchè questo non emerse prima che informazioni false finissero nella relazione inviata al Congresso, nel discorso sullo Stato dell'Unione del Presidente Bush e nella mia presentazione alle Nazioni Unite».
Dubbi sulla credibilità di Curveball erano circolati prima della guerra ma la conferma è arrivata (oltre che dai fatti, quando in Iraq le armi di distruzione di massa non sono mai state trovate) quando lo stesso iracheno ha confessato la scorsa settimana di aver mentito e che l'intelligence tedesca già nel 2000 ne era perfettamente al corrente.
L'ex segretario di Stato, che in quei giorni otto anni fa si giocò la reputazione di grande statista, vuole adesso un'inchiesta «perchè la gente deve sapere la verità. Troppe bugie sono state dette su di me nel corso degli anni».
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