Il Colle sul voto alle Europee: mai parlato di tetto ai partitini

da Roma

Già nel primo Consiglio dei ministri dopo la pausa estiva, il 28 agosto, il governo dovrebbe mettere a punto la legge elettorale per le Europee. Lo conferma il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Elio Vito, ribadendo anche la volontà di dialogo costruttivo con l’opposizione.
Un’accelerazione anticipata dallo stesso ministro delle Riforme, Umberto Bossi, da Ponte di Legno. A notte fonda, conversando con i giornalisti, Bossi aveva spiegato che sarà pronta per fine settembre: «Dobbiamo tener conto - aveva aggiunto - anche di quello che vuole il presidente della Repubblica... Vuole che partiti, formazioni politiche troppo piccole di inesistente capacità politica e organizzativa alla fine non vadano a finire in Europa. Faremo una legge adeguata...». La frase, che rivelava un orientamento del Quirinale su materia di esclusiva pertinenza del Parlamento, ha però mandato su tutte le furie Napolitano. Ieri il capo dello Stato ha dovuto così smentire di aver esercitato pressioni per inserire una soglia di sbarramento alta, che faccia sparire i partitini.

«Si rileva che il presidente Napolitano - dice la secca nota del Quirinale - è stato solo informato tempo addietro dal ministro Calderoli degli orientamenti ai quali questi prevedeva potesse ispirarsi la nuova legge elettorale. Il capo dello Stato non ha avuto successivamente alcuna occasione di pronunciarsi in merito con nessuno».

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