IL «COLPO GROSSO» CHE FECE SCANDALO

L’arrivo della tv commerciale aveva cambiato anche la percezione di ciò che poteva essere proposto al pubblico. Sui teleschermi si vedevano, ormai ogni sera, splendide ragazze sempre più spogliate, provocanti e ammiccanti. Drive in ne era stato l'esempio più popolare. Ma Italia 7, poi diventata Odeon tv, andò assai più avanti con Colpo grosso, in onda dal lunedì al sabato, in terza serata, dal 16 novembre 1987. Un gioco come tanti, dove, però, non si vincevano gettoni d'oro ma spogliarelli, anche se non integrali. Il meccanismo era semplice. I due concorrenti, uno di sesso maschile e l'altro di sesso femminile, puntavano sulla roulette. Chi vinceva poteva far spogliare le quattro ragazze che accompagnavano l'altro concorrente. Ma c'era anche la possibilità, talvolta sfruttata, per la stessa coppia di giocatori di guadagnare punti spogliandosi a sua volta. Colpo grosso era una novità non solo perché proponeva molti strip tease, ma anche perché venivano fatti da non professionisti, con tutte le goffaggini, le timidezze ma anche, spesso, l'impudenza di gente normale, disposta a tutto per apparire in tv. Impiegati irreprensibili, studentesse modello, casalinghe tutto pupo e spaghetti alla carbonara per il marito, perfino qualche giovane professionista finivano per partecipare con entusiasmo a un sexy-show, che fino allora non si era mai visto sui nostri teleschermi. D'altra parte ci pensava Umberto Smaila a mettere più pepe con battute talvolta pesanti, con la sua aria simpaticamente gaglioffa, con le strizzate d'occhio alle concorrenti. Qualcuno lo soprannominò «Smaiala», ma era eccessivo, perché egli faceva assai bene il conduttore di uno show che non si rivolgeva certo a un pubblico con saldissimi principi morali.
Colpo grosso ebbe subito un grande successo anche fra coloro che magari lo vedevano di nascosto, dopo essersi pubblicamente dichiarati disgustati dalla volgarità della nuova tv. In realtà, il programma condotto da Smaila non era soltanto erotico, ma era anche il ritratto di un'Italia, per lo più provinciale, che attraverso la tv, confessava senza pudori i suoi vizi segreti, e il gusto della trasgressione. Era un'Italia, insomma, che prima faceva certe cose in privato, ma che ora voleva farle conoscere a tutti. Smaila condusse Colpo grosso fino al 1991 con un'audience crescente, ma lo show cominciò a perdere colpi quando egli fu sostituito da Maurizia Paradiso, vivace e spregiudicato transessuale.

Ma non era colpa di quest'ultimo, perché Colpo grosso era stato superato in trasgressività e perfino in volgarità da tanti altri programmi di reti più importanti. Appariva ormai sempre di più come il padre invecchiato di una tv che era stata audace, ma che ora non riusciva a scandalizzare più nessuno.

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