di Luigi Cucchi
I progressi delle terapie hanno aumentato le percentuali di sopravvivenza ai tumori femminili. Ma ancora di più, questo è stato permesso grazie alla prevenzione e alla diagnosi precoce. La prevenzione è sempre più efficace della cura. Ricordando questo principio particolarmente vero in oncologia, l'Associazione italiana per la ricerca sul cancro (Airc) aiuta le donne a prendersi cura di sé con sempre maggiore consapevolezza. Per combattere il cancro è importante effettuare i controlli programmati, proposti alla giusta scadenza. Solo in questo modo, attraverso la partecipazione attiva, la prevenzione è efficace.
Il ministero della Salute ha definito gli screening un livello essenziale di assistenza e ha previsto la gratuità di questi controlli a tutte le donne: tra i 25 e i 64 anni è previsto un Pap-test ogni tre anni, tra i 50-69 anni una mammografia ogni due anni.
I tumori femminili, che colpiscono gli organi riproduttivi e il seno, sono tra i più diffusi e temuti. In molti casi, però, si possono prevenire o diagnosticare in fasi precoci. Il tumore del seno colpisce un donna su 10, ed è il tumore più frequente nel sesso femminile (25% del totale) ed è la prima causa di mortalità per tumore nelle donne, con un tasso del 17% di tutte le morti per motivi oncologici. Ogni anno in Italia vengono diagnosticati 37mila nuovi casi, ma nonostante il continuo aumento dell'incidenza, oggi si muore meno che in passato, grazie anche ai continui progressi della medicina e agli screening per diagnosi precoce tramite mammografia. La maggior parte dei tumori è di origine «sporadica», ovvero si manifesta senza nessun tipo legame con la trasmissione ereditaria dei geni, ma in alcuni casi (non più del 10% di tutti i tumori) si può parlare anche di cancro «ereditario», ovvero legato alla trasmissione da parte dei genitori di un gene mutato. Sono stati messi a punto diversi test genetici, che sono in grado di valutare questo rischio. Uno dei tumori per i quali esiste la possibilità di sottoporsi a un test genetico è quello del seno. È dimostrato che chi ha parenti stretti (madre e sorelle) con questa patologia, soprattutto se insorta in giovane età, corre un rischio maggiore di svilupparla, a sua volta, rispetto a chi non ha mai avuto casi in famiglia. Il carcinoma della cervice uterina è il secondo tumore nella donna, con 500 mila nuovi casi stimati, l'80% dei quali nei Paesi in via di sviluppo. In Italia, secondo i dati dei registri nazionali tumori, ogni anno sono diagnosticati 3.500 nuovi casi (10 ogni 100 mila donne).
Per quanto riguarda l'attività fisica non bisogna essere atleti per prevenire il cancro: il consiglio migliore è quello di svolgere un'attività moderata per almeno 30 minuti al giorno e per almeno cinque giorni la settimana.
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