Quel piccolo borghese dello Hobbit che fa infuriare tutti

C' è qualcosa in J.R.R. Tolkien, e nel suo capolavoro, Il signore degli anelli, che fa rabbia a tutti

Quel piccolo borghese dello Hobbit che fa infuriare tutti
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C' è qualcosa in J.R.R. Tolkien, e nel suo capolavoro, Il signore degli anelli, che fa rabbia a tutti. A sinistra ma anche a una parte della destra. Per questo la mostra romana sullo scrittore e filologo britannico (inaugurazione il 15 novembre) ha già suscitato un numero spropositato di articoli, incluso questo. Certo, i Campi Hobbit sono stati un simbolo della destra missina. Certo, Giorgia Meloni proviene da quella storia, quindi si può usare perfino Tolkien per denigrare ma anche per adulare la premier. Ma questo non spiega perché la Terra di mezzo infastidisca, molesti, turbi. Sarà che non siamo più abituati a un mondo dove esistono il Bene e il Male, con le maiuscole.

Nell'occidente secolarizzato sono ammessi solo il bene relativo e il male relativo. Il cattolico Tolkien ha fatto anche di peggio. Il Bene e il Male, al netto della invenzione e del folclore, sono proprio quelli del Vangelo. La luce contro le tenebre. Gli individui contro le moltitudini: Dio è parola e ci chiama per nome mentre il diavolo è numero e ci tratta da massa senza volto. Da una parte, Frodo, Bilbo, Gandalf, Turin, Aragorn... Di là la folla indistinta degli orchi, che sono tutti ugualmente orrendi.

L'oltraggio definitivo di Tokien è affermare che il Bene ha il volto insicuro ma generoso di un piccolo borghese. Avete mai pensato a come è fatto uno hobbit? È basso (piccolo) di statura e ha enormi piedi per restare saldamente ancorato a terra. Lo hobbit ama la sua casa, le storie dei suoi avi, le feste di paese, la buona tavola e non cerca grane.

Ma quando le grane vengono a cercarlo, state sicuri che lo hobbit dimostrerà un coraggio da leone e un senso dell'amicizia pronto a sublimarsi in spirito di comunità. Lo hobbit è fatto per restare, le polemiche per svanire.

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