(...)Un timore, il suo, più che comprensibile in un Paese dove i processi, prima ancora che nelle aule dei tribunali, si celebrano di buon grado sui giornali e nei talk show televisivi, e dove le archiviazioni, rispetto alle indagini o alle semplici illazioni, meritano tuttal più un trafiletto a piè di pagina. Di lettere ai giornali, su questo ennesimo caso di Affittopoli, ne arrivarono daltronde anche prima della pubblicazione dei «Mille», come lexcusatio non petita al Corriere della Sera da parte della compagna del candidato Pisapia. Anchessa giustificando regolarità procedurali e lassenza di corsie preferenziali nellaccedere allimmobile, ma evidentemente ben consapevole delle conseguenze politiche che di lì a poco la sua posizione avrebbe provocato.
Un calderone variegato appunto. Tra questi italici «Mille», non ce ne voglia Garibaldi, cè sicuramente chi ha bellamente approfittato per posizione politica o amicale di un sistema bacato al suo interno che ha permesso sino ad oggi di beneficiare, senza controlli, gli abitanti con i redditi più alti e non le famiglie o gli studenti, costretti a fuggire verso lhinterland perchè strozzati da un caro-affitti che vede Milano al 42mo posto nel mondo dopo Tokyo, Londra, Dubai, Parigi e Honolulu.
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