Già sullorlo della crisi. Con Letizia Moratti pronta a far le valigie prima ancora di averle disfatte. Lo stallo del consiglio ha fatto perder le staffe al «signor» sindaco che striglia gli assessori. Soprattutto quelli di Fi, responsabili di non saper tenere a freno la pattuglia dei consiglieri «insoddisfatti» che si esercitano nel killeraggio di qualunque cosa passi nei dintorni di Palazzo Marino. Prima la figuraccia davanti a Silvio Berlusconi con le quattro votazioni per eleggere Manfredi Palmeri presidente del consiglio, poi le barricate sui nomi dei presidenti di commissione e sui saggi da eleggere per le nomine nelle società partecipate. Di fatto lavori che non partono e amministrazione paralizzata. Un affronto per lady Letizia, arrivata con la fama di manager concreto e super efficiente. E, infatti, lei non gliele ha mandate a dire. Assicurando che se oggi non ci saranno le commissioni, a non esserci presto potrebbe essere proprio il sindaco.
Avvertimento preso sul serio da Fi che già venerdì ha convocato un direttivo per dirimere le difficoltà e che tornerà a riunirsi oggi prima del consiglio. «La partita si dovrebbe chiudere - assicura il capogruppo azzurro Giulio Gallera -. Si è fatto tanto chiasso per un ritardo di tre giorni durante i quali si è lavorato per garantire un miglior funzionamento dellamministrazione nei prossimi cinque anni. Credo ne valesse la pena. Giusto che il sindaco Moratti richiami alla necessità di partire, ma non credo sia il caso di drammatizzare. Senza dimenticare che siamo in questa situazione anche perché il centrosinistra ha fatto saltare laccordo istituzionale». Ottimismo non condiviso dal consigliere Francesco Triscari. «Forza Italia è commissariata da troppo tempo - spiega - e prima si fa il congresso, meglio è. Quando si scelgono le persone bisogna indicare chiaramente in base a quali criteri lo si fa. Qui, invece, troppo spesso siamo preda dellarroganza di qualcuno». I conti dovrebbero quadrare con lelezione di Milko Pennisi alla super richiesta commissione Urbanistica, Fabrizio De Pasquale allArredo urbano (ma con in più lingresso nel coordinamento cittadino di Fi) e Vincenzo Giudice (uno dei più «insoddisfatti») ai Lavori pubblici. E poi Giacomo Beretta al Bilancio, Gianfranco Baldassarre al Commercio, Carola Colombo alle Politiche del lavoro, Paolo Massari allEducazione e Francesco Triscari agli Affari istituzionali. «Speriamo che chiudano», sospirano dalla sponda An. «La Moratti ha ragione - spiega il capogruppo Carlo Fidanza -. Capisco la visibilità, ma non si può bloccare Milano per questioni personali». Loro, del resto, hanno già deciso. Barbara Ciabò presiederà la Casa, Michele Mardegan la Cultura e Marco Osnato il Traffico. Ci va un po più pesante ludc Pasquale Salvatore: «Il richiamo del sindaco è giustissimo. Quando si governa una città non ci si può permettere di perdere tempo per le beghe interne a un partito».
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