«Ho mentito al magistrato, Gianluca Rinaldin non ha mai preso neppure un euro di tangente». Lex assessore al Turismo della Provincia di Como e capogruppo di Forza Italia che poco meno di due anni fa aveva patteggiato 1 anno e 9 mesi per truffa e corruzione nellambito dei presunti illecito commessi dal Coordinamento turistico lago di Como per i lavori di ristrutturazione del lido di Menaggio, fa retromarcia. E affida la sua confessione al quotidiano la Provincia di Como, ammettendo che il consigliere regionale del Pdl Gianluca Rinaldin - tirato in ballo da Bin nel corso di una confessione al Pm - non sapeva nulla delle tangenti. «Quando sono stati interrogato dal Pm nel suo ufficio - dichiara lex assessore - in procura a Milano, ho detto di aver ritirato una busta di soldi destinati a Rinaldin. Oggi sento il dovere di dire che ho detto il falso». Lo spunto alla confessione, si legge nellintervista al quotidiano, sarebbe arrivato in questi giorni quando Bin ha letto delle polemiche nei confronti del consigliere e sul fatto che la sua candidatura alle regionali fosse a rischio «sostanzialmente per causa sua».
Lex assessore giustifica così quella falsa dichiarazione davanti al Pm: «Dopo un mese chiuso in cella a San Vittore, lontano dalla mia famiglia, preoccupato per la mia incolumità avrei fatto di tutto per non tornare in carcere, anche mentire. Sono andato dal pubblico magistrato e mi sono inventato di sana pianta lepisodio della busta con i 5mila euro. Lho fatto per far contento il Pm nella speranza di tornare libero».Como Lex assessore Bin confessa: «Su Rinaldin ho mentito»
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