Competitività: un manifesto per 53mila aziende laziali

Per porre freno all’eccessiva dispersione delle forze economiche nel territorio regionale, i rappresentanti di 53mila aziende hanno deciso di intraprendere un percorso comune, dando vita alla Consulta delle imprese del Lazio. La neonata organizzazione, aperta ad aziende, banche, assicurazioni, operatori dell’edilizia, del commercio e dell’industria, avrà come interlocutore principale la Regione, alla quale entro i prossimi 90 giorni verrà presentato un «manifesto della competitività». «I temi principali che lo comporranno non sono ancora stati delineati. Riteniamo sia più opportuno deciderli insieme», ha spiegato Massimo Tabacchiera, presidente di Federlazio e portavoce designato della Consulta.
Priorità saranno la valorizzazione della rappresentanza delle imprese come strumento per lo sviluppo dell’intero sistema economico e il «riequilibrio» sul territorio, come evidenziato da Maurizio Stirpe, presidente di Confindustria Lazio. «Alcune province hanno un tasso di sviluppo paragonabile al Sud - ha aggiunto - mentre Roma non riesce a considerare quei poli come vere opportunità». «Non vogliamo prevaricare nessuno, tanto meno le Camere di Commercio.

Il potere politico dovrà semplicemente prendere atto dell’esistenza di questa realtà congiunta, sommatoria delle diverse voci dell’imprenditoria nel Lazio», ha precisato il presidente di Confcommercio Roma e Lazio Cesare Pambianchi.

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