Compravendite in calo, ma a Roma il mercato frena meno che altrove

I DATI Nella capitale gli affari sono diminuiti dell’11% La riduzione su base nazionale del residenziale è del 18,7%

Anche nel primo trimestre 2009 le compravendite immobiliari si confermano in calo un po’ in tutta Italia. La città di Roma non fa eccezione. Ma, se il fatto può consolare, il mercato nella capitale frena complessivamente un po’ meno della media nazionale nel ramo residenziale. Lo dicono le rilevazioni del I trimestre 2009 dell’Osservatorio mercato immobiliare (Omi) dell’Agenzia del territorio, ente pubblico deputato all’anagrafe immobiliare e ai rapporti con gli enti locali, che ha reso noti gli ultimi dati del mercato.
Ecco i dettagli. La riduzione complessiva delle compravendite su base nazionale è del 18,7%, peggiore rispetto al I trimestre 2008 (-11,9%), ma anche al IV trimestre 2008 (-16,5%). Trend sempre più in discesa, quindi.
A Roma nel settore residenziale il calo delle compravendite è stato in questi primi tre mesi dell’anno pari a -11,6%. Un peggioramento che comunque è inferiore rispetto alla media nazionale nel residenziale, che è di -13,9%. Indicativo del resto il raffronto con Milano (-20,3%), Torino (-13,7%), Palermo (-19%). Meglio di Roma fra le grandi città va solo Genova (-4,2%). Bisogna tenere presente però che nella Città Eterna il mercato residenziale è sensibilmente ridimensionato già da parecchi anni. L’erosione quindi è minore. «Le compravendite in dieci anni, dal ’96 al 2006, erano più che raddoppiate - spiega Gianni Guerrieri, direttore dell’Omi - La flessione quindi, dopo aver toccato l’apice, era prevedibile. Semmai c’è da dire che la discesa iniziata nel 2007 ora è più ripida. Quanto ai prezzi, noi rileviamo i dati su base semestrale, quindi è ancora presto. Ma è nell’ordine delle cose che sul mercato siano in discesa anche le quotazioni». Con la discesa dei tassi di riferimento, naturalmente, è favorito chi acquista, meno chi vende.
Sempre nel residenziale, se si esce dal centro città e periferie urbane e si guardano i dati dell’hinterland, il quadro peggiora ulteriormente. In tutta Italia le province delle grandi città se la passano peggio del capoluogo. Quella di Roma non fa eccezione alla regola, il mercato della compravendita perde il 15,3% sul 2008. La valvola di sfogo di chi cerca casa a poco prezzo a 20-30 chilometri dalla capitale, insomma, è alla stretta finale.
Piuttosto variegato il quadro fuori dal residenziale.

Il settore terziario (uffici, istituti di credito) nel I trimestre 2009 è in calo (-20,6%) rispetto allo scorso anno su base nazionale. La provincia di Roma, però, si difende e resta attestata sugli stessi numeri del 2008 (0,0%). Il settore commerciale (negozi, alberghi, supermercati) precipita (-24%) rispetto al 2008 sia in Italia che nella capitale.

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