«Trovarsi davanti a uno scaffale ordinato, pieno di oggetti da comprare mi dava allo stesso tempo ansia ed euforia. Non riuscivo a contenermi e spendevo, spendevo un sacco di soldi». Paola, quasi quarant'anni, si definisce «un'ex fanatica dello shopping». Si è indebitata, ha rischiato di mettere nei guai anche la sua famiglia. Ma proprio non riusciva a contenersi: comprare un ombretto, anche quando ne aveva già venti, o una maglietta, quando in realtà l'armadio ne era pieno, era una pulsione troppo forte. «Una droga, di cui non potevo fare a meno. Tante volte mi trovavo a comprare pantaloni taglia 40 quando invece avevo la 44 per impormi di mettermi a dieta. Oppure ninnoli inutili ma che, a vederli in vetrina, mi sembravano necessari. Quando uscivo dal negozio, avevo le mani sudate e tremavo dall'emozione». Me lo ha fatto notare, preoccupata, anche una mia amica e da lì ho capito di aver bisogno di aiuto.
Paola si è rivolta ai Debitori anonimi quando si è trovata alla canna del gas. Quando cioè i soldi non c'erano più e nessuno era più disposto a farle credito. Né amici, né parenti. E tanto meno istituti di credito. «Piano piano ce l'ho fatta. All'inizio mi hanno insegnato ad appuntarmi tutte le mie spese su un block notes, anche gli 80 centesimi per il caffè». Altro strumento: telefonare in caso di «emergenza». Prima di contrarre un nuovo debito, si chiama per cercare un aiuto e trovare la forza di resistere.
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