Ore 13.25: il trenino per Casella Paese è già partito da tre minuti, così come impone l'orario. Lode alla puntualità e alla precisione. Sarebbe opportuna però altrettanta diligenza nel dare informazioni. Perché alla semplice domanda: «quando parte il prossimo treno», coloro che lavorano alle biglietterie della stazione di Manin, dovrebbero rispondere semplicemente: «parte alle 18.34». E aggiungere: «Quest'ultima corsa del trenino, non permette altri collegamenti per scendere poi a Genova». Questo significa che una volta arrivati a Casella, non ci sono altri treni o navette per tornare in città, se non l'autobus delle 20.10 dell'Azienda Trasporti Provinciale (Atp). E non liquidare invece coloro che chiedono con: «A partire dalle 13.22 non ci sono più treni».
Malgrado l'incomprensione però, complice forse la fretta di chi la domanda l'ha formulata, il modo per raggiungere Casella Paese c'è. Si chiama navetta o servizio bus sostitutivo, che arriva e parte in Piazza Manin all'altezza del capolinea del 64. Questo vuol dire (fatta eccezione per i trenini delle 13.22 e delle 18.34) che pendolari e turisti possono arrivare a destinazione solo però se forti di stomaco. Perché cambia sensibilmente il modo di viaggiare. L'autobus infatti scende da Manin per via Piacenza, imbocca per via Trensasco e si inerpica per strade strette e piene di curve. La «Provinciale 80» si «arricchisce» via via di cartelli che indicano: gelo, caduta massi; alternanza di curve e tratti saltuari senza protezione. Mentre la neve caduta e non ancora sciolta lungo i margini (malgrado però la strada sia libera), crea ancora di più, un senso di precarietà. Le stazioni di San Pantaleo, Sant'Antonino e Cappuccio vengono saltate, perché fisicamente non ci sono alternative per raggiungerle. Insomma per chi non soffre di mal di stomaco, problemi non ce ne sono. Per tutti gli altri è consigliabile invece cercare di prendere al volo le uniche due linee del trenino, altrimenti è meglio restare in città. E pensare che i collegamenti sostitutivi in autobus sono davvero tanti. A partire dalla mattina c'è quello delle 7.38; 9.04; 10.34; 12.20; 14.40; 16.22; 17.20 e 19.32. I tempi di percorrenza dovrebbero essere gli stessi. Traffico e imprevisti permettendo. Perché basta incrociare una macchina che scende e il pasticcio è fatto. Se poi a incontrarsi sono due navette (una che scende, l'altra che sale) i problemi aumentano. Eppure le lamentele non mancano, soprattutto da parte di chi lavora alla Ferrovia di Genova Casella: «Hanno inaugurato la nuova stazione e poi non ci sono i treni per i pendolari.
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