Comune, corso antifumo per i dipendenti tabagisti

L’iniziativa prevede la cura «Easyway»: in un giorno sei ore con una psicologa. Dodici impiegati si sono offerti volontari

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Il Comune di Segrate applicherà per primo, e a livello nazionale, l’innovativa cura anti-fumo inglese «Easyway» che, molto probabilmente e senza eccessivi sacrifici, rivoluzionerà il modo di combattere in modo definitivo la «dipendenza da sigaretta»: una sola seduta dallo psicologo della durata di sei ore che eventualmente verrà seguita, in caso di necessità, da altri due colloqui. Niente restrizioni o minacce. Proprio questo aspetto, unito al successo ottenuto dalla cura negli ultimi trent’anni all’estero, ha spinto Paola Malcangio, dirigente dell’ufficio Relazioni esterne del Comune, che ha un alto tasso di fumatori - cinquanta sui 250 dipendenti del palazzo di via I Maggio - a chiederne la sperimentazione che avverrà il 14 giugno su dodici volontari.
Quindi, tra poco più di due settimane, secondo quanto previsto dal trattamento che agisce sulla mente del tabagista, la psicologa Francesca Cesati, responsabile dell’Associazione italiana «Easyway», analizzerà in una seduta della durata di sei ore i comportamenti dei suoi «pazienti» cercando di dissuaderli dal fumo, smantellando una volta per tutte, come spiega l’inventore della cura, Allen Carr, «la paura di spegnere l’ultimo mozzicone, agendo sulla depressione da rinuncia».
Se tutto andrà per il verso giusto, come nel caso di Carr, un fumatore incallito che smise di fumare le sue 80 sigarette giornaliere in un pomeriggio, la «piaga» del tabagismo negli uffici del municipio di Segrate dovrebbe finalmente essere risolta. O quanto meno, attenuarsi. Anche perché l’iniziativa coinvolgerà più avanti anche altri impiegati.
Il futuro dei fumatori che, con «Easyway» in una sola giornata e al costo di 275 euro, potranno abbandonare il loro vizio, sembra tendere al roseo; tuttavia l’amministrazione comunale di Segrate ha prudentemente riflettuto su come agire se la cura sui suoi dipendenti non dovesse funzionare.
Infatti in caso di insuccesso della terapia, «Easyway» Italia garantisce la formula «soddisfatti o rimborsati»: in pratica, chi dovesse riprendere a fumare a 3 mesi dalla cura verrà rimborsato della somma spesa. Nel Comune alle porte di Milano, quindi, assicura onestà verso volontari e dipendenti comunali in un clima di ottimismo generale.
Una lotta contro il fumo sostenuta anche dal sindaco, Adriano Alessandrini: «Non fumare migliora sia l’ambiente che le condizioni di lavoro, alza il livello di efficienza e produttività e, non ultimo, ci fa risparmiare».
E, per quanto riguarda la proposta del suo dirigente, Paola Malcangio, il primo cittadino ha espresso il proprio sostegno al metodo «Easyway» specificando che: «...

vietare di fumare ritagliando riserve per gli irriducibili non è la soluzione giusta. Noi abbiamo scelto di offrire un aiuto concreto per combattere il fumo».
Grazie alla psicologia dunque si potranno aiutare i tabagisti. Non resta che aspettare il 14 giugno.

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