
Sui tavoli della Commissione mobilità è approdata la questione abbattimento alberi fra corso XXII Marzo e viale Corsica. Mettiamoci il cuore in pace, la morìa ci sarà. Non subito, ha precisato l'assessore al Verde Elena Grandi, ma durante i prossimi anni.
Per cambiare un'idea già delineata - come accadde anni fa in viale Mac Mahon - bisogna trovare una soluzione. All'epoca fu Atm, forte della relazione degli agronomi, a pretendere "o i binari o gli olmi". Ma il consigliere Enrico Fedrighini, che si prese a cuore le sorti dei centenari, chiese una successiva perizia e si arrivò a un compromesso fra le radici e i binari. "Oggi chi viaggia sul 12 ha gli olmi che gli sorridono" (Carlo Monguzzi, Europa Verde). Ora invece sembra una questione di sopravvivenza. O noi o loro. Noi con le nostre auto sui parterre, con i cordoli in cemento che soffocano le radici e con le carreggiate. L'assessore ha descritto la situazione dei fusti secolari con le stesse argomentazioni che supportano il fine vita. "Molti sono sofferenti perchè sono stati maltrattati dalle auto e dai cantieri. Il loro compito lo hanno svolto (quello di trasformare l'anidride carbonica in ossigeno) e ora faticano a farlo (?). Ne metteremo di nuovi che non daranno problemi perchè avranno dimensioni contenute, una chioma piccola e meno radici". Quindi per tranquillizzare le critiche via social, ha rassicurato: "Gli alberelli verranno bagnati". E l'ombra? Un optional. L'assessore ha poi precisato che "il Comune sta ragionando a un piano ambizioso per l'intera città allo scopo di evitare la sofferenza agli alberi secolari". Sofferenza, va specificato, non malattia conclamata, infatti "non si sostituirà più il singolo esemplare ma si introdurranno via via specie più adatte". Ad esempio alcune piante in corso XXII Marzo richiedono frequenti potature "e questo arreca loro sofferenza" (?). Non sarà il costo il problema? No, se li abbattono è per il loro bene.
Tuttavia la sostituzione di specie non piace a molti. A richiedere la commissione è stato il consigliere Alessandro Verri (Lega) preoccupato per la fine "di un patrimonio arboreo che ha abbellito la zona per molti anni". I consiglieri Rocca (FdI) e Mazzei (lista Sala) concordano sul cercare di salvare i grossi fusti il più possibile, "se dobbiamo difendere gli alberi dobbiamo farlo oggi, eliminando le soste a ridosso delle radici".
Sull'accusa di praticare apposta l'appassimento delle piante con le cercinature (incisioni del tronco alla base), evidente in alcuni esemplari del corso, e in altre zone, Elena Grandi ha discolpato il Comune: "Abbiamo presentato denunce, non siamo stati noi". L'agronomo Massimiliano Cecchetto ha chiarito la volontà del progetto: "La situazione richiede alberi di dimensioni ridotte. Oggi il 50% delle piante ha al massimo 15 anni, il diametro non supera i 15cm.
Tuttavia se la volontà è quella di mantenere gli alberi ad alto fusto, bisogna togliere il cordolo (facendo le verifiche di stabilità) e accettare di rimpicciolire la strada di almeno un metro". Chi è disposto a questo? O noi o loro.