Il Comune di Monza e quel Prg fantasma

Monza non ha un piano regolatore dal lontano 1971. E il centrosinistra monzese si gioca la sua residua credibilità sulla battaglia contro la nuova legge urbanistica regionale. Legge che consente alla società Istedin di poter costruire su un terreno, Cascinazza, regolarmente acquistato nel 1971 e dove le ruspe sono bloccate da corsi, ricorsi, veti e, adesso, anche dalla decisione del Consiglio dei ministri di impugnare la legge regionale davanti alla Corte costituzionale. L’accusa del centrosinistra è che la legge regionale - approvata lo scorso luglio - puzza di speculazione edilizia a favore di Paolo Berlusconi. Denuncia che in «campagna elettorale fa sempre bene» ammette a denti stretti un esponente provinciale della Quercia milanese. Consapevole anche lui che l’accusa non sta in piedi: di fatto, la legge urbanistica voluta dal Pirellone modificando i tempi di salvaguardia del territorio da 5 a 3 anni riporta la situazione monzese di Cascinazza a quella preesistente al 2002 e, dunque, consentirebbe alla società Istedin di poter edificare - come previsto da quarantadue anni - senza però alcun aumento di metri quadri.

In poche parole: nessun regalo alla società dell’imprenditore Paolo Berlusconi, che in compenso al Comune di Monza ha già trasferito qualcosa come 282.300 metri quadrati per la costruzione di strade, impianti sportivi e spazi verdi.

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