Finora i genovesi potevano tenersi il dubbio che il Comune si dimenticasse le luci accese. Che al massimo fosse una disattenzione, uno spreco inconsapevole. A cancellare anche questa speranza ci pensa Franco De Benedictis, che nella Sala Rossa di Palazzo Tursi, il problema lo pone da tempo. Ottenendo però una certezza: allamministrazione non interessa proprio il problema. Sa dello spreco in atto in diversi edifici e strutture pubbliche, ma preferisce far finta di niente.
«Avevo a suo tempo presentato uninterpellanza sulle luci sempre accese nello stadio di Marassi - spiega sconsolato il consigliere della Lista Biasotti -. Mi venne risposto con scarsa convinzione che era normale tenere illuminato limpianto per qualsiasi intervento fosse necessario fare. Per cambiare una lampadina, bisogna tenerle accese tutte». E infatti lo stadio resta illuminato. Il fatto è che dopo le molte e ripetute segnalazioni al Giornale, dagli sprechi alla Asl di via Archimede allex chiesa delle Scuole Pie, fino al monumento ai Mille di Quarto, De Benedictis sente il dovere di disilludere i suoi concittadini. «Oltre a quellinterrogazione sullo stadio, ho già molte volte provato a portare in consiglio comunale la questione degli sprechi delle luci accese sulla base dellarticolo 54 del regolamento - sottolinea -. Ogni volta il la mia richiesta è stata lasciata cadere nel vuoto, non è mai stata iscritta allordine del giorno. E se non viene discussa in quella seduta, decade. Ma io non mi arrendo, continuerò a presentarla, proprio partendo e segnalando ancora il caso clamoroso del monumento di Quarto».
Nelle sue lamentele, De Benedictis aveva per la verità anche fatto presente come quasi sempre venissero lasciate accese anche le luci del nuovo mercato ortofrutticolo di Bolzaneto. «Devo dire la verità che almeno in quel caso, da qualche tempo, noto finalmente una maggiore attenzione», conclude il consigliere comunale.
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