Il Comune piange miseria ma sceglie i taxi più cari

Il Comune piange miseria ma sceglie i taxi più cari

(...) Spendendo 270mila euro, ad esempio, per il servizio di trasporto scolastico, tramite taxi, affidato alla ditta «Scoppio». Di Bari.
Sì, proprio del capoluogo pugliese, località da cui l’azienda in argomento è partita per concorrere alla - regolarissima, per carità - gara d’appalto del servizio pubblico relativo all’area del ponente genovese e per i prossimi due anni (per quanto riguarda invece il Levante e la Valpolcevera, questo speciale tipo di trasporto resta ancora affidato ai tassisti locali, visto che la «Scoppio» ha rinunciato a concorrere).
Ebbene, che c’è di male, si potrebbe pensare, a rivolgersi a una ditta esterna, se questa offre condizioni migliori? «Il fatto è - risponde Paolo Spanu, presidente regionale Taxi Confartigianato Liguria, 750 soci e altrettante autovetture in perfetto stato d’uso - che l’azienda barese ha messo sì sul piatto della bilancia una ventina di mezzi nuovi fiammanti, ma a condizioni economiche assai meno vantaggiose di quelle che eravamo e siamo in condizione di offrire e garantire noi. Noi che, si badi bene - insiste Spanu - abbiamo vetture in ottime condizioni di esercizio, senza dubbio non inferiori a quelle degli altri. Eppure il Comune, vagliando la bontà delle offerte in gara, ha attribuito la vittoria alla Scoppio».
Si parla di parecchie decine di migliaia di euro in meno che il Comune avrebbe potuto risparmiare: le cifre dicono più precisamente di 50 centesimi in meno a corsa, che avrebbero portato complessivamente a un contenimento dei costi corrispondente a tanta manna per le casse asfittiche (o no?) di Palazzo Tursi.
Ma c’è di più, a sollevare ulteriori perplessità nei tassisti genovesi: «C’è che - aggiunge Spanu - l’azienda barese ha dovuto offrire, come da normale regolamento di gara, una garanzia. E la garanzia, guardate un po’, siamo noi genovesi. Il danno e la beffa. Cioè, se per qualsiasi motivo giustificato non fosse possibile assolvere al servizio, saremmo noi tassisti locali a garantirlo. A quali condizioni, però, non ci è dato sapere».
Spanu non fa illazioni malevole, anzi, dà un po’ di colpa alla «ingenuità - lui la definisce proprio così - della categoria. Non siamo stati in grado, forse, di farci sentire in maniera clamorosa. Ma questo è il nostro stile.

E poi - conclude il presidente dei tassisti della Confartigianato -, chi l’avrebbe detto che il Comune di Genova, così indebitato e deciso a criticare il governo per la drastica riduzione dei trasferimenti alle amministrazioni locali, avrebbe scelto di trasportare gli alunni a scuola sulla base dell’anno di immatricolazione dei taxi, e non sull’effettivo costo del servizio?».
Già: chi l’avrebbe detto? È stata una sorpresa, un vero e proprio colpo. Meglio: uno «Scoppio». Ritardato.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica