Comune, un piano contro il racket dell’usura

Contatti dell’assessore Manca con Banca Intesa per una «finanza etica». Si cercano misure per alleviare le difficoltà delle vittime dell’estorsione

Comune, un piano  contro il racket dell’usura
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Giannino della Frattina

Palazzo Marino contro il racket dell’usura e dell’estorsione. Ieri la giunta ha approvato una delibera presentata dall’assessore alla Sicurezza Guido Manca per stipulare una convenzione con «Sos Italia Libera», l’associazione antiracket e antiusura che dal 2000 difende le vittime del «pizzo». Un numero verde istituito dall’assessorato alla Sicurezza (800-667733), consentirà ai cittadini incappati negli strozzini di chiedere aiuto.
«Sos Italia Libera» ha già da tempo un suo numero telefonico a cui rivolgersi (02-70006703). Tutela e convince le vittime dell’usura o di estorsione a sporgere denuncia grazie alla protezione garantita dalle forze dell’ordine. E poi assicura in sede dibattimentale la costituzione a parte civile nei processi. Favorisce, infine, l’accesso al fondo di solidarietà istituito dal ministero dell’Interno.
Ieri, a presentare il «gemellaggio» con il Comune che ha deciso anche di assegnare all’associazione il patrocinio «per le attività che la stessa svolge nel territorio del Comune di Milano», c’era anche Lucia. Ottantamila euro divorati in un soffio dagli usurai. «Ero rovinata - racconta oggi con un sorriso -. Poi a marzo ho visto il presidente dell’associazione alla televisione e il numero di telefono in sovraimpressione. Ho chiamato subito. Mi hanno prestato dei soldi che restituirò un po’ alla volta. Mi hanno salvato la vita. Avevo già fatto la denuncia ai carabinieri e detto che presto mi sarei suicidata, ma non era servito».
Il presidente dell’associazione Paolo Bocedi tratteggia i contorni del fenomeno a Milano e Lombardia: «Se in altre regioni d’Italia c’è la polmonite - le sue parole -, qui siamo ancora alla fase del raffreddore. Però il problema c’è e si va diffondendo, soprattutto in Brianza e nell’hinterland. A noi si rivolgono almeno duecento persone alla settimana. Commercianti, artigiani e persone con il vizio del gioco sono i soggetti più a rischio. Mentre dall’altra parte prende sempre più piede la figura dell’usuraio della porta accanto. Cittadini senza precedenti penali che prestano a tassi usurai i loro contanti. Anche pensionati, come nel caso del macellaio che fu costretto al suicidio. Alle 7,30 del mattino ricevette la telefonata del suo aguzzino, un quarto d’ora dopo s’era impiccato. La pressione psicologica è spesso insostenibile. Il vero problema è convincere la gente a rivolgersi alle forze dell’ordine e alla magistratura. Senza denuncia, purtroppo, si può fare poco. E poi c’è il problema del credito: le banche, in alcuni casi, dovrebbero mettersi la mano sul cuore. Altrimenti l’usura avrà sempre buon gioco».
Così l’assessore Manca annuncia che sono in corso contatti con Banca Intesa, l’istituto di credito tesoriere delle casse del Comune, per definire un percorso di «finanza etica».

«Stiamo perfezionando un accordo - spiega Manca - che contempli misure per alleviare le difficoltà di chi è vittima dell’usura. Crediamo che tutto ciò sia un contributo importante per un efficace contrasto nei confronti di un reato più diffuso di quanto non appaia alla luce del sole».

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