Comune: "Il piano parcheggi va cambiato"

Milano che cambia e che a dieci anni di distanza non è più la stessa città di prima. Sulla quale si era disegnato un piano dei parcheggi che oggi, dall’ultimo aggiornamento del 2004, ha bisogno di essere rivisto. «A localizzazioni definite, i primi di settembre faremo una ricognizione per capire se corrispondono a reali necessità della zona», spiega il capogruppo del Pdl a Palazzo Marino Giulio Gallera. Guai a pensare che questo significhi mettere in dubbio la volontà di realizzare gli autosilo. «Siamo rigorosi: abbiamo già dato mandato di sottoscrivere piazzale Lavater prima dell’estate - precisa Gallera -. Detto questo, magari vale la pena valutare le sovrapposizioni». Come ad esempio, in via Buonarroti dove sulla carta era previsto un posteggio interrato da 400 posti, perché li ci doveva essere la Fiera. «Ci sono quelli in piazza Piemonte e via Faruffini a rotazione. Spaccare per tre anni per farne un altro...qualche dubbio c’è - continua il capogruppo del Pdl -. Verificheremo le situazioni di sovrapposizione. Sulle localizzazioni già esistenti faremo una valutazione a mente fredda». Come su piazza Fontana, dove è stato deciso di costruire un autosilo, ma non si è ancora deciso se farlo o no. Oppure in piazza della Repubblica. «Sono 178 in totale. Siccome sono datati - spiega il presidente della commissione lavori pubblici, Vincenzo Giudice - vale la pena riconfermarli o meno. Premesso che vogliamo i posteggi, tutto sta a decidere dove li facciamo e anche a stabilire i tempi». Non come la Darsena o quello di Lavater che partirà con tredici anni di ritardo. «Ci si deve sedere intorno a un tavolo e valutare caso per caso. In piazza Paolo Ferrari ad esempio ne è previsto un altro, ma tutti sanno che non verrà mai fatto». Oggi, ricorda Giudice, il sindaco commissario non c’è più e la palla è passata alla giunta e al consiglio. E quindi che sia quest’ultimo attraverso una programmazione più certa a fare delle previsioni. «Anche i cittadini hanno il diritto di sapere. Oggi si sa quando iniziano i lavori, ma non quando finiscono. Non ce n’è uno di parcheggio che abbia rispettato i tempi e da lì nasce il terrore dei comitati di non vedere mai la fine». Senza contare che la città è destinata a cambiare ancora con il nuovo piano del governo del territorio e la promessa di potenziare i mezzi pubblici. «Nessuno mette in dubbio i posti per residenti.

Ma se facciamo 11 nuove linee di trasporto pubblico, che senso ha fare in centro storico i parcheggi a rotazione? Ripeto: prendiamo l’ultimo piano aggiornato - conclude Giudice -. Guardiamo le localizzazioni e vediamo con il Pgt se sono attuali o se ci sono altre esigenze».

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