Il Comune al prefetto: più pattuglie nelle periferie

Un tavolo per «valutare insieme le proposte per migliorare la sicurezza del servizio». Da una parte il vicesindaco Riccardo De Corato, dall’altra i rappresentanti delle associazioni di categoria convocate questa mattina in piazza Beccaria dopo l’aggressione al tassista finito in coma due giorni fa in largo Caccia Dominioni. Il sindaco prende le distanze da posizioni come quelle del leghista Matteo Salvini, che ha invocato per i tassisti spray urticanti, sfollagente e corsie semplificate per il porto d’armi. L’obiettivo, spiega Letizia Moratti, è quello di «poter collegare tutti i conducenti via radio con la centrale operativa della polizia locale oltre che con la loro centrale. Formulerò una proposta in tal senso, credo che quella delle tecnologie sia la risposta più efficace in materia di sicurezza». La Moratti ha ricordato anche il bando da un milione di euro aperto due anni fa per montare sistemi anti aggressione come le videocamere a bordo delle auto bianche. Ma anche il rappresentante dell’Unione artigiani Salvatore Luca facendo autocritica ha ammesso che quel bando andò praticamente deserto, «anche la categoria deve dimostrarsi all’altezza e in alcuni casi, come per le telecamere, certe regole andrebbero imposte ai conducenti». Sul porto d’armi facile per i tassisti, che ha scatenato l’accusa da parte del centrosinistra di voler trasformare Milano in un far west, anche il vicepresidente regionale leghista Davide Boni frena: «Un episodio simile poteva capitare purtroppo a qualunque automobilista, e non possiamo andare tutti in giro con la pistola, non sarebbero servire armi a bordo per evitare quello che è accaduto».
Il vicesindaco De Corato ha scritto invece ieri a prefetto e questore per chiedere un presidio fisso della polizia e dei carabinieri oltre a una pattuglia di militari in largo Caccia Dominioni «contro il clima intimidatorio che ha determinato paura tra chi ha assistito all’aggressione e che ora teme nuovi avvertimenti in perfetto stile camorristico-mafioso». De Corato si riferisce all’auto bruciata ieri a un testimone, alle minacce di ritorsione rivolte pure a un fotografo arrivato sul posto per documentare l’accaduto e picchiato. «Molto probabilmente ci sono altri balordi in circolazione - fa presente - visto che un testimone ha parlato di almeno tre o quattro aggressori. Dobbiamo difendere i residenti e tutelare i testimoni per evitare che con la violenza venga eretto un muro di omertà. Non possiamo tollerare che l’illegalità prenda il sopravvento e si costituisca una nuova zona franca».
Critico il coordinatore cittadino del Pd Francesco La Forgia. Quando incontrerà i rappresentanti delle associazioni dei tassisti «De Corato sia sincero - afferma -. Ammetta che a Milano anche fare il tassista è diventato pericoloso e che la giunta Moratti di cui fa parte ha totalmente fallito sul piano della sicurezza. Il problema della sicurezza non si risolve con un presidio di polizia nel quartiere dove è avvenuta l'aggressione o dotando di armi i tassisti. Non sono stati rimpiazzati i 480 vigili che sono andati in pensione e i militari in città non hanno dato risultati».

Il vicecapogruppo del Pd in Provincia contesta «la proposta leghista di armare i tassisti» che «va nel segno di un Far West incontrollato e denota ancora di più il fallimento di questa giunta, con un Carroccio che sbraita e che si dimostra capace solo di proporre di consegnare un revolver in mano ad ogni cittadino».

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