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Si riuniranno in piazza San Babila in presidio per protestare contro la rilevazione delle impronte digitali ai bambini rom. Le associazioni di nomadi sinti italiani si sono date appuntamento alle ore 14. «L’ordinanza - spiegano i manifestanti- come ribadito dal ministro Maroni, è già in vigore dal 30 maggio e impone al prefetto Lombardi di provvedere immediatamente al monitoraggio dei campi autorizzati in cui sono presenti comunità nomadi, all’individuazione degli insediamenti abusivi, al censimento delle persone, anche minori di età. Tale provvedimento è inutile e discriminatorio». Inutile, spiegano le associazioni, «perché il prefetto potrebbe acquisire i dati precisi sulle presenze nei campi nomadi direttamente dagli uffici anagrafici comunali». Discriminatorio «perché porterà a fotosegnalare dei bambini in tenera età».
Secondo le associazioni è anticostituzionale prendere le impronte a minori incensurati. «Ad oggi - contestano - le impronte digitali possono essere rilevate ad un cittadino italiano quando è arrestato o accusato di un reato. Inoltre, un cittadino italiano che richieda la carta d’identità elettronica (solo pochi Comuni lombardi offrono questo servizio) è obbligato al rilievo dell’impronta dell’indice sinistro.

Questa misura è prevista anche per i minori con più di quindici anni. È da rilevare che non è obbligatorio avere la carta d’identità, come documento d’identificazione può valere ad esempio la patente di guida che non prevede il rilievo delle impronte digitali».

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