Dal Comune quattro nuovi asili. "Nei nidi più posti che bambini"

A settembre aperture in via Brivio, De André, Marchesi e Naviglio Pavese. L’assessore Moioli: «Finalmente stop ai problemi con le graduatorie»

Dal Comune quattro nuovi asili. "Nei nidi più posti che bambini"

A sorpresa, i posti nei nidi e nelle materne sono più dei bambini iscritti. Quindi quest’anno, assicura l’assessore ai Servizi sociali Mariolina Moioli, «non ci sarà nessun problema con le graduatorie e le famiglie possono stare serene». Ma i genitori hanno imparato ad andarci cauti e, prima di esultare, vogliono vedere le liste degli ammessi. Quelle provvisorie usciranno il 17 maggio. Dopodiché partirà la caccia al posto per settembre e cominceranno a piovere le richieste di trasferimento da un nido all’altro. Veniamo ai numeri: le iscrizioni delle scuole dell’infanzia, chiuse a marzo, sono 11.769 per i nidi, quattrocento in più rispetto all’anno scorso. «Perfetto - non si fa intimorire la Moioli -, quest’anno abbiamo 800 posti in più per i bambini. Quindi circa la metà resteranno liberi». Il Comune per settembre aprirà quattro nuovi nidi: all’Alzaia Naviglio pavese, in via Brivio, via De André, via Marchesi e quindi potranno essere accolti più bambini. Le iscrizioni alle materne sono invece 23.951, 82 in più rispetto all’anno scorso. «Nemmeno per le materne dovrebbero esserci problemi - assicura l’assessore - Ci sono più posti che bambini». Quindi il 17 maggio tutti dovrebbero trovare posto. Se così non dovesse essere, le speranze non sono tutte perse: di solito a settembre alcuni dei bambini accettati dalla scuola non vengono iscritti e quindi si liberano altri posti. E poi c’è il problema delle «graduatorie fittizie». In sostanza, tante mamme inoltrano la domanda per il nido prima ancora che il bambino nasca ma poi non lo iscrivono realmente. Quindi la lista d’attesa sembra più corposa di quello che è in realtà.
Tra l’altro, ad oggi, i posti liberi nei nidi sono ben 300. Il motivo? Tante famiglie all’ultimo momento hanno deciso di affidare il bambino ai nonni o alla baby sitter anziché mandarlo al nido d’infanzia senza avvisare gli uffici comunali. Oppure alcuni genitori non hanno accettato grado l’istituto indicato dal Comune, spesso perché un po’ più lontano da casa rispetto a quello richiesto inizialmente. E allora niente iscrizione.
La promessa del Comune è chiara: mai più «over booking» nelle scuole dell’infanzia. Certo, non è possibile prevedere quanti bambini nasceranno nei prossimi anni, ma l’assessorato alla Scuola metterà a punto uno studio per cercare di distribuire al meglio i bambini nei vari istituti e andare incontro alle richieste dei genitori. Altra novità, destinata a prendere sempre più piede: le classi primavera delle materne, realizzate al posto dei micronidi per i bimbi fra i 2 e i 3 anni. Negli ultimi anni hanno registrato un’autentica proliferazione e sono passate dalle 18 del 2007 alle 33 di quest’anno. In programma ce ne sono altre quattro e anche questa può essere considerata una garanzia ulteriore per dire che stavolta non esisteranno liste d’attesa da abbattere. Detto questo, la Moioli non intende andare oltre. Cioè si dice «assolutamente contraria» alla creazione di un ciclo unico nella scuola dell’infanzia per bambini dai 2 ai 6 anni.

«Un conto è il nido - spiega l’assessore - che è un servizio per dare una mano alle mamme che lavorano. Un altro conto è la materna, che è un servizio di formazione per il bambino. Non è pensabile unificarli» anche se, accorpare le due fasi, comporterebbe notevoli risparmi per le casse comunali.

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