Media wall, digital signage, touch-screen; una terminologia apparentemente lontana anni luce dal nostro lessico quotidiano, ma in realtà molto vicina a tutti coloro che dimorano in questa realtà moderna e “tecnologicizzata”, governata da tecniche sempre più raffinate e competitive di informazione e comunicazione; televisori sempre più avanguardistici, telefonini touch screen, telecamere che spiano ogni nostri minimo movimento capaci di percepire qualsiasi tipo di variante comportamentale. Tra i tanti media si è fatto ampio spazio il cosiddetto Digital Signage, un sistema innovativo e moderno che consente di comunicare direttamente, dove serve, quando serve, a chi serve e in modo adeguato, riducendo drasticamente l’inefficienza della comunicazione tradizionale. Nota anche in Italia come Comunicazione digitale, il digital signage è una forma di comunicazione, che trasmette i contenuti ai destinatari attraverso schermi elettronici o videoproiettori appositamente sistemati in luoghi pubblici. E’ ovvio che lentamente questo metodo di informazione, duttile e malleabile a seconda delle necessità andrà a soppiantare l’ormai vetusto e costoso cartellone pubblicitario tradizionale che, una volta stampato, presenta sempre lo stesso messaggio. Numerose sono ormai le aziende cha hanno adottato o stanno adottando questa forma di comunicazione, che stabilisce una nuova era nell’interazione tra l’uomo e l’informazione, o perlomeno il mezzo attraverso cui viene veicolata la stessa. L’uomo, tramite gli strumenti interattivi a disposizione (vedi per esempio i monitor touch screen), da soggetto “passivo” nei confronti del bombardamento mediatico, può diventare soggetto “attivo” scegliendo le informazioni e/o i servizi che gli interessano. “Le applicazioni sono svariate” – spiega l’ingegnere Antonio Lista, esperto in materia, che si occupano da tempo di queste soluzioni per la comunicazione – “ si può passare dall’uso delle soluzioni per veicolare informazioni sia di natura pubblicitaria, come nelle catene retail e GDO, all’utilizzo della tecnologia per semplificare e valorizzare le informazioni in ambienti pubblici quali musei, ospedali o pubbliche amministrazioni, piuttosto che informare il personale nelle aziende che vedono nella comunicazione ai propri dipendenti uno strumento di appartenenza e di coinvolgimento nell’azienda”. Alessandro Valenti, commerciale di Digital Signage che in collaborazione con Lista si occupa da tempo di queste soluzioni in un’azienda di Vimercate aggiunge::“Quello che si può integrare, nell’uso commerciale del Digital Signage, è l’utilizzo di strumenti di indagine per capire qual è il comportamento di acquisto del consumatore partendo dai dati raccolti sul “campo ”.
“Grande attenzione và però rivolta ai contenuti che si vogliono veicolare sugli strumenti-, rilanciano gli esperti- altrimenti gli stessi perdono di efficacia, ed è per questo che noi abbiamo pensato che la tecnologia da sola non basta se non è supportata da professionisti della comunicazione”. Per chi fosse interessato a questa nuova frontiera della comunicazione, può partecipare al Viscom, fiera della Comunicazione Visuale, che si terrà dal 21 al 23 ottobre prossimi in Fiera Milano a Rho.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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