«Concerti come terremoti Sequestrate San Siro»

I residenti: «Il giudice blocchi gli show». Terzi: «Sono solo due l’anno»

Raffaella Regina

«Il giudice sequestri il Meazza, le vibrazioni sono come un terremoto», così i comitati dei residenti tornano all’attacco e si rivolgono alla Procura. «Gli esposti per il sequestro cautelativo? Ogni cittadino è libero di fare quello che vuole, anche se mi sembra eccessivo come provvedimento. In fondo sono state solo due ore di musica, quelle dei Rolling Stones». Replica l’assessore Giovanni Terzi alle tre associazioni, Gruppo verde San Siro, Movimento consumatori e Associazione italiana difesa del rumore, che si sono rivolte ad un avvocato per denunciare la «situazione insostenibile» che si viene a creare durante le manifestazioni musicali al Meazza. Il concerto dei Rolling Stones che si è tenuto l’11 luglio, è stato l’ultimo di tanti episodi, quello decisivo, che ha spinto le associazioni a presentare un esposto per il sequestro preventivo dello stadio cittadino. «Il sequestro - spiega l’avvocato Gilberto Pagani, che si sta occupando del problema - serve a impedire che vengano commessi nuovi reati di disturbo alla quiete pubblica e disastro colposo». I cittadini si lamentano per il rumore ma anche per le vibrazioni prodotte da migliaia di persone, circa 70mila, che ballano e saltano producendo effetti simili a quelli di un terremoto di quarto grado della scala Mercalli. Per dimostrare queste tesi i comitati si sono rivolti al professor Leonardo Lecce, direttore del Laboratorio di vibrazioni e acustica dell’Università degli Studi di Napoli. Secondo queste ricerche le vibrazioni, a lungo andare, genererebbero fenomeni come labirintite, crisi di panico, oltre a provocare danni alle abitazioni.
Nel caso in cui lo strumento dell’esposto non dovesse funzionare per smuovere la situazione, le associazioni fanno sapere che andrebbero avanti rincarando la dose durante l’autunno. «A ottobre promuoveremo una causa civile collettiva nei confronti del Comune in quanto proprietario dello stadio - spiega l’avvocato - per la norma sul divieto di emissioni dannose che si riverberano sulle proprietà vicine».
L’esposto è stato presentato, ma le 400 famiglie che abitano a ridosso dello stadio non perdono la speranza di arrivare a un accordo con l’amministrazione. Proprio per questo hanno pensato di invitare il sindaco Letizia Moratti ad assistere al concerto di Robbie Williams, che si terrà il 22 luglio, da una delle loro case «tra lampadari che tintinnano e piastrelle che si alzano - lamenta Silvana Gabusi, vicepresidente dell’Associazione dei residenti a San Siro -. Noi vogliamo solo un po’ di attenzione, quella che non ci è stata mai concessa negli anni passati». «Il problema - conclude Terzi - va visto nella giusta ottica, e soprattutto non va strumentalizzato. Se questi eventi si svolgessero tutti i giorni sarebbe un guaio di proporzioni enormi, ma queste manifestazioni si tengono due, massimo tre volte all’anno.

Dovremmo essere onorati dal fatto che gruppi di fama internazionale come i Rolling Stones abbiano scelto Milano». L’assessore si mostra inoltre disponibile al dialogo con le associazioni. «Aprirei con piacere un tavolo di confronto con i residenti per poter comprendere appieno tutte le loro ragioni».

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