Condannato a morte esce e uccide ancora

Teheran. Un giovane iraniano condannato a morte perché reo di matricidio ha goduto di un permesso eccezionale per uscire dal carcere e ne ha approfittato per ammazzare lo zio. L’episodio è stato raccontato ieri dal quotidiano governativo Iran, senza precisare se il detenuto si sia vista concessa la libertà temporanea per errore o nel rispetto delle leggi.
Ali Reza è lo pseudonimo usato dal giornale iraniano per parlare del giovane che due anni fa, a Teheran, aveva ucciso la madre a colpi di pistola. La legge iraniana permette però ai condannati a morte per omicidio di scampare al patibolo: Ali Reza si sarebbe potuto salvare scontando qualche anno di reclusione e pagando un risarcimento, se i parenti più stretti della madre gli avessero concesso il perdono.

Ma il fratello della vittima, un uomo di 65 anni, è stato irremovibile, insistendo perché il nipote venisse impiccato.
Una volta uscito dal carcere, grazie al permesso straordinario, il giovane è andato a casa dello zio e lo ha ammazzato, tentando poi di far passare la morte del parente per un suicidio.

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